Tre “polizie” agli ordini del sindaco contro degrado e microcriminalità a Monfalcone
MONFALCONE «Confermo e vado avanti». Se si trattasse di un quiz, questa sarebbe la risposta di Anna Cisint. Il sindaco non retrocede di un millimetro nell’impegno, assunto nel suo “contratto” di governo con l’elettore monfalconese, a contrasto del degrado urbano e rafforzamento della sicurezza in città. E così, dopo un periodo sperimentale, annuncia con l’investimento di circa 44 mila euro la stabilizzazione dei servizi di vigilanza privata che, in un caso da un anno e mezzo e nell’altro da tre settimane, ha ingaggiato sia per sopperire alla carenza di organico nel corpo municipale, dove si sono susseguite mobilità e sono in procinto di esordio nuovi concorsi, sia per raggiungere gli obiettivi che la giunta, all’indomani dell’insediamento, si è posta. L’ascolto in primis – attraverso il canale perennemente diretto di whatsApp, mail e segnalazioni ufficiali – dei cittadini, i quali a detta di Cisint, al suo arrivo in municipio, avevano dato conto di una sfilza così di problemi, particolarmente in fascia notturna. Dalle banalità del «pallone lanciato su edifici pubblici» a più gravi criticità di etilismi e «risse», passando per «la fontana in centro scambiata per un lavatoio dove detergersi i piedi» e la «Salita Granatieri teatro di spaccio di droga».
È per questo che, venendo meno sei agenti (22 vigili operativi anziché 28, cioè uno ogni mille abitanti) e a fronte della «grande mole di lavoro», l’amministrazione nel 2018, a partire dal 15 gennaio, ha assoldato gli addetti del Corpo vigili notturni srl di Tavagnacco, primo istituto di vigilanza privata sorto in Fvg nel 1967. Lo ha fatto allo scopo di prevenire danneggiamenti dei beni pubblici e piccoli furti. Fin qui le guardie giurate che si sono alternate, 7 giorni su 7, festivi compresi, dalle 22 alle 2 del mattino, per il presidio del territorio hanno macinato 2.433 ore di lavoro. Un operatore della sicurezza, armato di pistola (che però fin qui non ha mai estratto dalla fondina durante i sopralluoghi in città), è entrato in servizio ogni notte, pattugliando le aree critiche. Dunque via Sant’Ambrogio, salita Granatieri, il centro, Marina Julia, via del Mulino, via 9 Giugno e i parchi pubblici, tra cui quello della Rimembranza, il Patuna e di via del Mulino, di cui i vigili notturni si occupano anche in termini più pragmatici, ottemperando all’apertura alle 6 e alla chiusura alle 22 dei cancelli, a seguito delle progressive recinzioni installate. Costo dell’appalto: 39 mila euro per un anno di attività.
«In determinate aree critiche – sottolinea Cisint –, dove i residenti ci segnalavano grossi problemi, la vigilanza notturna è intervenuta per dissuadere i soggetti da comportamenti che recavano danno alla collettività. So per esempio di cittadini residenti in via Sant’Ambrogio cui era venuto l’esaurimento nervoso per quanto accadeva la notte». «Ci sono persone – così Maicol Damiani, vicecomandante dei vigili notturni, in divisa blu di Prussia alla conferenza stampa – che hanno potuto riprendere a portare a passeggio il cane di notte, mentre prima si astenevano». Nell’anno di lavoro riferisce di aver assistito a «risse notturne, ubriachezza molesta e capannelli di persone accampate in zone della città tra schiamazzi e bevute». L’attività si è raccordata fin dall’inizio con il comando della Polizia locale e a fronte di eventuali reati commessi ha sempre fatto riferimento alle forze dell’ordine per gli interventi precipui.
Tre settimane fa, invece, si è aggiunto l’ulteriore appalto alla Alexa (4.600 euro per il momento), titolare Marco Cipriano Leo e coordinatore dei servizi Cristiano Margherit. Finalità: un pattugliamento a piedi di due vigilantes, in questo caso non armati, iscritti agli appositi elenchi prefettizi, dalle 20 alle 22. «Un servizio che a gennaio sarà esteso in via sperimentale e in fascia diurna ai rioni», sempre il sindaco. Anche in questo caso le criticità non sono mancate: «Alcuni giorni fa – riferisce Margarit – in piazza ho visto un ragazzo pestato da un altro tizio che gli si era affiancato in auto: ha subìto la rottura del setto nasale. Ho separato i litiganti e dissuaso da ulteriori regolamenti di conti. Gli agenti di Polizia, poi, sono intervenuti». –
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