Tre milioni di “liquidazioni” a Palazzo
TRIESTE. Le liquidazioni d’oro della casta regionale costeranno alle tasche dei cittadini 3 milioni e 200 mila euro. La decima legislatura si chiuderà il prossimo anno con questo post it. E tanti saluti. È l’indennità di fine mandato per la sessantina di consiglieri eletti in Friuli Venezia Giulia. Spicciolo più spicciolo meno sono quasi 50 mila euro a testa: 10 mila all’anno per cinque anni, come “sostegno” al reinserimento nel mondo del lavoro dopo aver detto addio alla comoda poltrona di piazza Oberdan. La postilla è contenuta nel Bilancio di previsione 2013 del Consiglio, passato pochi giorni fa all’una e mezza di notte assieme alla Finanziaria. Voto unanime e trasversale. Una noticina spese che fa schizzare i conti del palazzo da 25 milioni e 729 mila euro a 27 milioni e 330 mila, nonostante la diminuzione di tutta una serie di costi. Come sempre indennità (comunque in calo) e vitalizi (voce in crescita considerando chi compirà 60 anni) raccolgono annualmente l’80% del totale delle uscite. Tra liquidazioni e “pensioni” l’aumento complessivo del capitolo raggiunge i 4 milioni e 200 mila euro, portando lo stanziamento a 12 milioni e 550 mila. A cui vanno aggiunti i 9 milioni degli stipendi.
Le liquidazioni Il bonus di fine mandato non è un privilegio dell’ultim’ora: è previsto per legge da tempo. Cinquanta mila euro che raddoppiano o triplicano a seconda del numero di legislature trascorse dal singolo eletto. La legge 38 del ‘95 indica che la cifra è pari all’ultima mensilità dell’indennità di presenza moltiplicata per ogni anno. Il compenso lordo di 10.644,73 euro per 5, 10 o 15. Va detto che i consiglieri contribuiscono all’assegno: ciascun politico si vede ogni mese trattenuto il 5% dell’indennità; il versamento però, grossomodo, copre non più del 60% di quanto si incassa alla fine.
I vitalizi C’è poi la “pensione” dei consiglieri. Anche questa è una voce in aumento dovuta ai consiglieri che, raggiunti i 60 anni, matureranno il vitalizio dopo aver trascorso almeno una legislatura completa in Consiglio. Si passa dai 7 milioni 900 mila euro previsti nel 2012 agli 8 milioni e 500 mila del 2013. Non solo eletti nell’assemblea del Fvg, ma anche in Parlamento: per un deputato che resta fuori dai cancelli di Montecitorio e che abbia un trascorso in piazza Oberdan scatta il vitalizio maturato.
Le spese Delle risorse sulle quali l’aula ha potuto contare nel 2012, come precisa il Bilancio di previsione, l’87,14% verrà impiegato per sostenere spese obbligatorie: l’80,47% per l’erogazione di indennità, assegni vitalizi e per le restituzione dei contributi versati dai consiglieri, il 6,67% per l’assegnazione dei fondi ai gruppi. Il restante 12,86 sarà utilizzato per la copertura dei costi per il mantenimento delle sedi (l’8,78%), per far fronte ai costi istituzionali (2,25%) e per gli organi di garanzia (1,83%), come il Corecom.
Il bilancio E dire che il palazzo aveva pure dato una sforbiciata del 50% alle spese di funzionamento dei gruppi consiliari (da 2 milioni e 984 mila a 1 milione e 800 mila euro), introdotta a ottobre con legge regionale. La norma entra in vigore dal prossimo primo gennaio e vale 1 milione di euro. Aggiusta qua, taglia là, alla fine il Bilancio di previsione 2013 calcola, inoltre, una riduzione di 1 milione e 100 mila euro rispetto al 2012 proprio sulle indennità, portandosi dai 10 milioni e 100 mila ai 9 milioni stimati per il prossimo anno. Ciò sarà possibile per due motivi: l’ipotesi di riduzione del numero degli eletti nel 2013 e il calo degli stipendi disposto in seguito all’adeguamento ai tagli nazionali e al blocco della rivalutazione annuale fino al 31 dicembre 2013 stabilito già nel 2011, in sede di Finanziaria. A vanificare gli sforzi ci sono proprio le liquidazioni che, come detto, mettono sul groppone dei contribuenti altri 2 milioni e 750 mila euro per le indennità di fine mandato. Si sale così a 3 milioni e 200 mila euro. Va sommato l’aumento delle spese per i vitalizi (600 mila euro più e gli 850 mila per la corresponsione dei contributi versati). La cifra lievita: +4 milioni e 200 mila euro sull’assegnazione ordinaria: tra “pensioni” e indennità si passa quindi dai 8 milioni e 350 mila del 2012 ai 12 milioni e 550 mila previsti per il 2013.
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