Travolto in Costiera a Trieste, non era la prima volta
L’anziano ciclista tamponato da un furgone resta grave. Era già stato investito in quattro circostanze sulla stessa strada
TRIESTE Resta in prognosi riservata Carlo Atzeni, il geometra ottantenne di Monfalcone travolto lo scorso venerdì 11 gennaio da un furgone mentre in sella alla sua bici gialla percorreva la Costiera, all’altezza di Marina d’Aurisina.
Il forte impatto ha fatto balzare l’uomo per 20 metri, scaraventandolo contro il guardrail e causandogli un pesante trauma cranico. Atzeni, trasportato in gravi condizioni all’ospedale di Cattinara, resta ricoverato nel reparto di Anestesia e Rianimazione. È mantenuto in uno stato di coma. Vista l’età dell’uomo e il pesante trauma subito, i medici non si sbilanciano nel fare previsioni. Le condizioni restano gravi ma stabili.
La notizia del suo incidente ha colpito molto il mondo dei ciclisti, soprattutto triestini, che ogni giorno incontrano quel simpatico e cordiale signore di ottant’anni, “Carletto”, per gli amici, mentre si allenano e pedalano lungo la Costiera. Perché Atzeni da vent’anni non mancava un giorno di salire in sella alla sua bici percorrendo il tratto da Monfalcone a Trieste.
Le foto della sua due ruote, allegata alla notizia dell’incidente, non ha lasciato dubbi agli amici: il ciclista travolto dal furgone Fiat bianco guidato da un sessantenne non poteva che essere, per l’appunto, Carlo Atzeni.
L’anziano - sportivo, brillante, sposato, con un figlio che vive e lavora in Spagna - ogni mattina poco dopo le 7.30 sale in sella alla sua bici e parte alla volta della Costa dei Barbari, dove alle 8.15, puntualmente, fa colazione, legge il giornale incontrando gli amici e scambiando quattro chiacchiere. Poi raggiunge Trieste. Un giro in città e poi via, nuovamente lungo Barcola e la Costiera per un’altra sosta con i compagni di corsa prima di rientrare verso la Bisiacaria. Atzeni, malgrado l’età, viene considerato un ciclista attento. Eppure, quello di venerdì scorso è il quinto investimento sulla Costiera che lo vede coinvolto. Mai per una sua distrazione, bensì per l’imprudenza e la poca attenzione di qualche autista. Negli incidenti precedenti aveva riportato danni meno gravi. La sua presenza sul lungomare triestino è talmente assidua che in molti credono sia residente nel capoluogo giuliano.
«Auguriamo un “in bocca al lupo” a Carlo, sperando di rivederlo presto pedalare accanto a noi in Costiera», riferisce Luca, uno dei ciclisti triestini che quotidianamente condivide qualche chilometro sulla Costiera accanto ad Atzeni. Diversi triestini che conoscono l’uomo per gli incontri mattutini in città con lui e che non hanno alcun contatto con la sua famiglia, preoccupati hanno chiamato l’ospedale di Cattinara per avere notizie sulle sue condizioni di salute. —
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