Trattativa sul post Ferriera verso la svolta: Icop punta a rilevare alcune aree di Arvedi
TRIESTE Due nuovi attori, uno pubblico e uno privato, compaiono sulla scena dell’Accordo di programma per la Ferriera di Servola: sono il ministero delle Infrastrutture, che sarà tra i firmatari finali del testo, e la compagine Piattaforma logistica - Icop, che sta trattando con il Gruppo Arvedi l’acquisizione di parte dell’area su cui sorge lo stabilimento. Un’operazione, quest’ultima, ancora in via di definizione: dovesse andare in porto, farebbe della Icop un ulteriore firmatario dell’Accordo di programma.
La riunione del tavolo per l’Adp si è svolta nel pomeriggio di ieri fra Trieste e Roma. In origine l’incontro doveva svolgersi nella capitale, ma le ribalderie del coronavirus hanno convinto le istituzioni a ricorrere alla teleconferenza. Vi hanno partecipato la Regione (con gli assessori al Lavoro Alessia Rosolen e all’Ambiente Fabio Scoccimarro), il Comune, l’Autorità portuale e il ministero dello Sviluppo economico con i loro rappresentanti.
Il tavolo non si riuniva dallo scorso 22 dicembre: domenica sera Roma ha inviato agli interlocutori del Friuli Venezia Giulia una nuova bozza del documento che di fatto, spiegano fonti interne alle istituzioni, muta a fondo il contenuto dell’Adp.
La bozza è arrivata a ridosso dell’incontro, impedendo alle istituzioni locali di approntare le osservazioni. Anche per questo la riunione è stata sospesa e riprenderà domani, in modo da dare il tempo a tutti gli attori di consultare la nuova versione del testo e mettere a punto le proposte. Commenta l’assessore Scoccimarro: «Non abbiamo potuto non sottolineare come in una fase così delicata si debba dare la possibilità a tutti i sottoscrittori di valutare con tempi idonei il testo». L’assessore Rosolen sintetizza come segue la nuova versione dell’Adp: «Il testo cambia in modo importante perché aumentano i soggetti che lo sottoscrivono, e quindi si suddividono gli impegni». In ogni caso il nuovo quadro, sottolinea con forza Rosolen, «non avrà conseguenze sugli accordi sindacali sottoscritti di recente per la cassa integrazione». Un punto fondamentale per la Regione, visto che quella firma ha garantito 24 mesi di cassa integrazione straordinaria per i 450 lavoratori di Acciaieria Arvedi Spa e per i 36 dipendenti di Siderurgica Triestina srl, nonché la messa in sicurezza dei 66 lavoratori assunti con contratto di somministrazione. «Gli accordi già presi sono vincolanti», aggiunge ancora l’assessore al Lavoro.
Molti particolari della nuova versione del testo sono ancora riservati. Certo è che entra far parte della partita il ministero delle Infrastrutture, che va ad aggiungersi ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, da subito parte della trattativa.
Il punto più rilevante, però, è la possibilità che anche Icop, la società che sta realizzando la Piattoforma logistica nel Porto nuovo di Trieste, diventi un firmatario dell’Accordo di programma. È un’ipotesi che la Regione accoglie positivamente, come spiega Scoccimarro: «Come ribadiamo da sempre, la volontà della Regione è garantire a Trieste uno sviluppo sostenibile di quell’area. L’ingresso di Piattaforma logistica - Icop è quel passo in più che delinea il futuro».
La conferma definitiva in proposito è attesa per i prossimi giorni. In queste ore ferve infatti il confronto fra il Gruppo Arvedi - Siderurgica Triestina e Piattaforma logistica Srl - Icop Spa per limare i termini dell’accordo che porterebbe quest’ultima a estendersi su parte del sito della Ferriera.
Lo stabilimento è contiguo all’area della Piattaforma logistica: da quanto risulta al momento, sarebbe al vaglio uno “scambio” di aree grazie al quale una parte della proprietà Arvedi finirebbe per entrare a far parte del Demanio, mentre degli spazi che sono di proprietà demaniale verrebbero sdemanializzate e acquisite dal privato.
L’Autorità di sistema portuale del Mare adriatico orientale, che fa da supervisione e cabina di regia di tutto il processo, preferisce almeno per ora mantenere il riserbo sui termini del confronto.
La materia è delicata, anche perché si tratta di stabilire a chi spetta l’onore e l’onere di provvedere alla bonifica e allo smantellamento dell’area a caldo della Ferriera: un lavoro da 30 milioni di euro, che dovrebbe anche impegnare per un anno una cinquantina di lavoratori attualmente nell’organico dello stabilimento.
Non resta che attendere la riunione di domani per sapere nuovi particolari su contenuti e tempistica. Tanto più che nelle settimane scorse il ministro dello Sviluppo economico, il triestino Stefano Patuanelli, aveva dichiarato di voler chiudere il confronto entro l’8 marzo, fra pochi giorni.—
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