Trasferte in Slovenia per la benzina: prima il pieno, poi fuga senza pagare

Raffica di denunce che la polizia d’oltreconfine gira alla squadra mobile di Trieste. Anche un nonnetto in fuga
TRIESTE
Benzina e gasolio agevolati. Anzi agevolatissimi. Praticamente gratis. È questa la nuova frontiera (in tutti i sensi) del pieno. Come? Basta adottare il trucco della fuga dopo il rifornimento dai distributori fai da te sloveni. Un fenomeno sempre più frequente, visto che sono stati eliminati i benzinai vecchio stile che introducono il manicotto nel serbatoio. Ora si fa tutto da soli e poi si va a pagare alla cassa.


Tanto frequente che, in forza di una nota dell’Interpol, la polizia slovena sta inviando con sempre maggiore frequenza alla questura di Trieste e, in particolare, alla squadra mobile i dati catturati dalle telecamere di sorveglianza ai distributori d’oltreconfine relativi alle vetture (per lo più triestine) i cui conducenti se ne sono andati senza pagare il pieno. Solo negli ultimi giorni è arrivata in questura una lista con una decina di numeri di targa. I proprietari delle vetture immortalate dalle telecamere di sicurezza delle stazioni di servizio si sono trovati indagati per furto, a meno che non saldino il dovuto in Slovenia. Dove rischiano un processo per furto.


«È un fenomeno in continua espansione», confermano gli investigatori della Squadra mobile. I quali quando ricevono la segnalazione invitano in questura gli automobilisti in questione. «È sua quest’auto»? «Quel giorno lei era in Slovenia?». «Ha fatto benzina?». E qui sono emerse le situazioni più incredibili. C’è stato addirittura uno che al momento del pieno aveva momentaneamente ”corretto” la targa della propria vettura quando era ferma alla pompa. Così una Fiesta immortalata dalla telecamera si è trovata ad essere dotata di una targa che dai numeri apparteneva a una Hyundai cabrio. Il proprietario però non aveva ”corretto” proprio bene la propria targa e così gli agenti sloveni rivedendo più volte quelle immagini hanno scoperto il lifting fuorilegge. E ovviamente lo hanno trasmesso ai colleghi triestini i quali ne hanno chiesto conto al furbetto di turno.


Un altro episodio avvenuto nei giorni scorsi riguarda un arzillo ottantenne il quale dopo il pieno oltreconfine ha inserito la prima della sua Polo e poi è tornato in Italia a tutto gas. «Porca miseria - ha detto a uno stupito poliziotto della mobile - Ma lo sa che mi ero proprio dimenticato, ora vado a pagare. Grazie per avermelo detto».


In un’altra occasione a scappare dopo il pieno è stata una avvenente quarantenne. La quale ha addirittura giocato d’anticipo. «Ma se sono andata a pagare proprio ieri. Era stata una dimenticanza...». I poliziotti triestini hanno subito fatto controllare dai colleghi sloveni ed è emerso, com’è facile immaginare, che la dichiarazione della signora (che guidava una cabrio) era un falso. Non era mai andata a saldare il debito.


«Ah, gli italiani! Almeno una volta ogni due giorni, abbiamo uno che fugge», racconta la cassiera del distributore Omv che si trova a pochi metri dal confine di Fernetti. Li superano solo i romeni. Ma quelli lo sappiamo e ci stiamo attenti». Anche la dipendente della Omv ha qualche aneddoto da raccontare. Dice: «Se sono in due in macchina spesso adottano il trucco su chi deve pagare. Se li fermiamo dicono stupiti che avrebbe dovuto pagare l’altro. Anzi che credevano che avesse pagato l’altro. Si scusano e ovviamente saldano il conto. Una volta uno che viaggiava su una bella berlina ha candidamente detto che non ricordava di aver fatto il pieno».


«Ora - annuncia il gestore di un altro distributore d’oltreconfine - faremo dei controlli più serrati. Ci saranno i vigilantes che da una certa distanza verificheranno cosa fa l’automobilista. Poi in caso di fuga lo bloccheranno». RIPRODUZIONE RISERVATA
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