Tram, un progetto per portarlo sulle Rive
Il tram potrebbe tornare ad attraversare il centro città e a percorrere le Rive, più o meno come accadeva cent’anni fa, partendo dal punto d’arrivo delle carrozze da Opicina in piazza Oberdan. È l’ipotesi che la giunta sta accarezzando per dare una marcia in più al trasporto pubblico e al turismo triestino. Il progetto, sottolineano con cautela gli interessati, è ancora nella sua fase germinale. Soltanto una bozza concettuale, insomma, che impone una cautela d’obbligo in tempi di spending review e analoghe morse sulla spesa pubblica.
«Un’idea di lungo respiro» Il sindaco Roberto Cosolini premette: «È un progetto di lungo termine - dice -. Quando si varano strumenti di pianificazione che immaginano la città dei prossimi anni, è giusto prevedere anche cose di questo tipo. L'idea è affascinante oltre che sensata». I tempi sono quelli che sono, dice: «Facciamo i conti con un periodo difficile dal punto di vista della risorse - dice Cosolini -, quindi è bene ricordare che progetti di questo tipo non sono di facile e immediata attuazione. Certo è che si inserirebbe nella prospettiva di una città in cui è varato il nuovo piano del traffico ed è stata avviata la scommessa dello sviluppo turistico». Nel frattempo, aggiunge, è importante «rimettere in funzione il tram storico, impegno che sarà attuato da qua a due o tre mesi».
Le ipotesi in campo L’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto spiega: «L’ipotesi allo studio è il prolungamento della linea del tram di Opicina fino alle Rive». Secondo i primi studi il tram dovrebbe proseguire lungo via Carducci, nell’area già riservata al passaggio di bus, per entrare poi in via Imbriani, passare in via Gallina fino a piazza Goldoni per imboccare lì la via Mazzini pedonalizzata. «Un’ipotesi secondaria potrebbe essere quella di scendere invece lungo Corso Italia», aggiunge l’assessore. A quel punto il tram arriverebbe fino alle Rive, scavalcando l’aiuola e proseguendo poi in direzione Campo Marzio, per fermarsi poi in corrispondenza della Pescheria.
«Un’opera del genere - afferma Dapretto - ci porterebbe ad avere una linea tram che attraversa da una parte all’altra il centro città, con tutto ciò che comporta in termini di trasporto pubblico veloce e interesse turistico. Ovviamente il tram di Opicina ha già una forte valenza turistica, ma è un po’ defilata rispetto al centro: in questo modo il suo impatto sarebbe moltiplicato».
I tempi È ancora presto per parlare di tempistiche, dice l’assessore: «L’idea sarebbe di completare fra quest’anno e il prossimo i livelli di progettazione necessari a capire la fattibilità dell’opera e a valutare la spesa. Un piano di medio e lungo periodo». Con tutta probabilità si tratterà di un’eredità per la prossima amministrazione, Cosolini bis oppure no che sia: «Sarebbe irrealistico pensare di realizzarla in un paio d’anni - commenta Dapretto -. È vero però che in questi due anni possiamo portare a casa una conclusione progettuale e, magari, un inizio di cantiere».
Lo studio Camus L’idea è ispirata a un vecchio studio dell’Università di Trieste coordinato dall’ingegner Roberto Camus, spiega l’ingegnere comunale Giovanni Svara: «L’università aveva pensato di prolungare il tram in città fino alla chiesa di Sant’Antonio, ma quel progetto era incentrato soprattutto sui collegamenti con l’altipiano. La nostra idea è invece quella di attraversare le bellezze della città».
Trieste trasporti frena Il ruolo dello scettico o, se vogliamo, del povero frenador spetta a Trieste trasporti: «L’idea è suggestiva ma non è corretto esprimersi su un’ipotesi per la quale ancora non si dispone né di un progetto né di prospettive su costi e finanziamenti. Intanto rimettiamo in moto il tram di Opicina».
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