Tram, nuova beffa: la gara sui binari va rifatta
Impresa stoppata da una condanna: annullata dopo le verifiche l’assegnazione dell’appalto. E i tempi per il ritorno si allungano di nuovo

Le prove tecniche del Tram di Opicina (Lasorte)
Tram superstar: tanti i curiosi per il "ritorno" sui binari
TRIESTE Andrebbe aggiunta una nuova triste strofa alla celebre canzone sul tram di Opicina. Una sulle disgrazie giudiziarie. Eccola, puntuale, l’ennesima tegola che si abbatte sul destino dell’amata carrozza biancoblu: nel giorno dei collaudi elettrici lungo la linea che collega il centro cittadino all’altipiano, si scopre che la gara d’appalto per sostituire binari e traversine è da rifare completamente.
Questo significa, in buona sostanza, che ci vorranno altri mesi e mesi per rivedere le vetture funzionanti in strada. Se ne riparla il prossimo anno.
Lo sconforto in Comune è palpabile, a cominciare da quello del sindaco Roberto Dipiazza, raggiunto dalla spiacevole notizia. «Cosa devo dire...». Già, sarebbero brutte parole.
Cos’è successo esattamente? In Comune si sono accorti di un dettaglio di non poco conto: la ditta che si era aggiudicata i lavori – la triestina Juliafer srl – in passato è stata investita da una condanna.
Un reato commesso, da quanto si è saputo, da uno dei responsabili della società. La tipologia dell’illecito penale contestato, stando alle normative del settore degli appalti, è incompatibile con la stipula dei contratti nella pubblica amministrazione.
Tutto ciò dopo che anche l’ultimo ostacolo sembrava definitivamente superato. Vale a dire il ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato dell’azienda – la Se.Ge.Co. – che non era stata invitata a prendere parte alla gara per i binari.
La bocciatura del ricorso aveva scongiurato il rischio di un nuovo stop tecnico all’intervento. Ma ora l’ennesima battuta d’arresto. Imprevedibile.
D’altronde gli uffici del municipio si erano mossi con scrupolosa precisione. La gara, che vale 700 mila euro, era stata indetta per la posa delle traversine e delle rotaie (materiale già acquistato dal Comune). Una appalto avviato con una “procedura negoziata” con l’invito a partecipare rivolto a un totale di quindici ditte. Ma alla fine si era fatta avanti soltanto una società: la Juliafer srl, appunto.
Prima di arrivare alla stipula del contratto, il Comune ha verificato la regolarità delle auto dichiarazioni prodotte dalla ditta, compresa quella sulle pendenze penali. Il risultato è di questi giorni: dal casellario giudiziario è spuntata la condanna.
La gara va dunque rifatta daccapo. Peraltro in un settore delicato, com’è quello dei lavori ferroviari, già oggetto di inchieste.
Difficile ora prospettare le tempistiche. Tra le procedure di appalto, l’aggiudicazione, la stipula del nuovo contratto e i lavori effettivi (dovrebbero durare circa 8 mesi) si arriverà comunque al prossimo anno. Il Comune, dal canto suo, è intenzionato a darsi da fare immediatamente. —
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