Tram di Opicina, la vergogna di Trieste
TRIESTE Quattro anni senza tram di Opicina. Ricorre domenica 16 agosto il triste anniversario dello scontro frontale, avvenuto in via Commerciale, tra due vetture della storica trenovia. Uno schianto che appunto, da quel 16 agosto del 2016, ha lasciato triestini e turisti orfani di uno dei più amati simboli della città.
Ora a distanza di tutto questo tempo - trascorso tra annunci e dietrofront, promesse e smentite, bracci di ferro con Roma e magagne burocratiche -, potrebbero davvero arrivare buone notizie. Il prossimo 24 agosto il Comune si riunirà con la Fenix Consorzio Stabile di Bologna - la ditta che ha vinto l’appalto previsto dal bando-bis, resosi necessario dopo che la prima gara era stata bloccata da ricorsi e intoppi burocratici -, per stabilire quando finalmente partirà il cantiere per la sostituzione di due chilometri di traversine e binari e per il rifacimento dei marciapiedi delle fermate. È una data da segnarsi sul calendario, visto che l’intervento è dirimente per la ripartenza della tranvia, prevista, in teoria, dopo il lungo stop and go, per l’inizio del prossimo anno, in seguito all’imprescindibile collaudo dell’Ustif, braccio operativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Indicativamente, l’avvio del cantiere è previsto per la prima parte del mese di settembre. I lavori si protrarranno per quattro mesi. Almeno così è previsto dal contratto, anche se la stessa ditta stima di terminare prima la sostituzione di binari e traversine (responsabile unico del procedimento è l’ingegner Luigi Fantini, mentre direttore dei lavori è l’ingegner Roberto Carollo, coordinatore della sicurezza invece è il perito Elio Flego).
Il lotto che sta per essere avviato, conforme al progetto approvato proprio dall’Ustif, riguarda i segmenti tra la chiesetta di Cologna e la fermata di Banne e dall’Obelisco al deposito di Opicina. Verranno poi appunto rifatti i marciapiedi, più alti - esclusi quelli delle fermate dei capolinea, che invece sono a norma - per garantire una maggiore accessibilità nella salita e nella discesa dal tram, dato che in alcuni punti c’è un dislivello di circa 30-40 centimetri. Verranno pure eseguiti dei percorsi tattili per le persone ipovedenti e delle rampe per i disabili, ma in questo caso non in tutte le fermate: via Romagna e Vetta Scorcola non sono raggiungibili dalle carrozzine. Il costo dei lavori è di 888.376 euro, finanziati da Regione in primis e Comune.
Tra gli argomenti ancora da definire nel colloquio Comune-impresa, rientrano alcune ipotesi di lavoro. In particolare è al vaglio l’opzione di operare nel cantiere anche di notte per non dare fastidio al traffico. Potrebbe inoltre essere chiusa la parte alta di via Commerciale, nel tratto che va dall’incrocio con campo Cologna fino alla fine, quello meno frequentato e meno abitato, che resterà comunque accessibile ai frontisti e ai mezzi di soccorso o per chi deve per forza passare di lì. Questa decisione deriverebbe dal fatto che i mezzi operativi più grossi dovranno mettersi a fianco delle rotaie del tram, occupando gran parte della carreggiata stradale. Per lo stesso motivo si potrebbe rendere un senso unico alternato il tratto tra Obelisco e Opicina. Un’altra idea sulle cui sorti si deciderà il 24 agosto riguarda il progetto di pre-assemblamento dei pezzi di traversine e binari davanti al deposito di Prosecco, dove ora si trovano, per evitare agli operai di recuperare ogni pezzo andando ogni volta su e giù: ogni curva ha infatti misure diverse di traversine.
«Sono soddisfatta che si aggiunga il tassello dell’avvio del cantiere al lungo e complesso percorso per la ripartenza del tram – commenta Elisa Lodi, assessore ai Lavori pubblici -. La mia soddisfazione piena sarà quando però vedrò gli operai a settembre lavorare su traversine e binari».
Il tram sarà inoltre al centro di un’altra operazione. Verrà messo in gara un altro lotto (direttore dei lavori in questo caso è l’architetto Sergio Russignan) del valore di 850 mila euro, per completare tutte le fermate, gli accessi ai sentieri e i piccoli cancelli. Il pacchetto comprende delle verifiche idrogeologiche sui costoni e il controllo di eventuali massi pericolosi, interventi che potranno essere eseguiti anche dopo che il tram avrà ripreso a funzionare e che non sono quindi ostativi al riavvio della linea. —
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