Tram di Opicina e pensiline per i disabili, la denuncia: «Interdetto il terreno di mia proprietà»
TRIESTE «La costruzione della pensilina per le persone con disabilità lungo la linea tranviaria impedisce di accedere alla mia proprietà privata». La denuncia arriva da Fausto Del Cielo, proprietario di un terreno di 2.500 metri quadrati nella parte alta di via Commerciale, oltre il civico 190, prima della curva che poi porta verso Strada nuova per Opicina. In quel punto, proseguendo lungo la linea tranviaria, c’è un’ampia area verde che un tempo era governata, mentre ora la natura si è ripresa i suoi spazi.
«Quando ero piccolo – ricorda Del Cielo – era destinata al pascolo e con mia nonna, passando per quella che era la vecchia strada Commerciale, portavamo lì le mucche». Quella via dove oggi corre la linea tranviaria, un tempo era utilizzata da coloro che avevano proprietà in zona, roianesi e opicinesi, per accedervi.
Il punto critico
Il punto critico al quale fa riferimento Del Cielo si trova all’altezza della fermata di Banne delle linea 2 del tram di Opicina. Lì – come imposto dall’ex Ustif (oggi Ansfisa) – sono state costruite delle pensiline, con tanto di rampa di salita e discesa, per consentire alle persone con difficoltà deambulatorie di arrivare più facilmente all’altezza delle porte d’ingresso del tram.
Sebbene le vetture storiche non siano attrezzate per far salire a bordo una carrozzina, la rampa, stando all’ente ministeriale, dovrebbe agevolare l’accesso al tram delle persone con difficoltà motorie. Fatto sta che quella costruzione – creata accanto ai binari del tram – ha ostruito il passaggio: oltre la pensilina non è consentito proseguire. Peccato che l’accesso al terreno di Del Cielo si trovi proprio oltre: un centinaio di metri più avanti.
Il segnale di divieto
Negli ultimi mesi, poche decine di metri dopo la pensilina, è stato apposto anche un grande segnale che ricorda sia severamente vietato oltrepassare quel limite. È stato sistemato a un metro dal vecchio cartello, ancora presente, che invece indica sia vietato l’accesso alle persone estranee al servizio.
«Ci andavo saltuariamente – spiega Del Cielo – quando avevo bisogno di recuperare del legname dal mio terreno. Passavo con l’ape per la stradina che costeggia la linea ferroviaria, parcheggiavo dove ci sono i cartelli, dove c’è uno slargo, senza dare fastidio alla linea: non ci sono mai stati problemi».
«Adesso con la nuova banchina e i pali non passo più: mi hanno detto che la normativa non mi consente più l’accesso, neppure a piedi perché questa linea è parificata a una linea ferroviaria e se io cammino lungo la linea del tram incorro in una sanzione».
Il paradosso
Quindi, denuncia l’uomo,
«mi trovo nella situazione di non potere usufruire della mia proprietà, di non potervi accedere e a queste condizioni non posso neppure venderla: sono privato del godimento di un mio bene. Io non voglio finire in tribunale, spero si trovi prima una soluzione».
Per assurdo, il proprietario del terreno vede sfilare decine di persone che, oltrepassando il divieto, senza farsi scrupoli vanno a raccogliere bruscandoli. Del Cielo ha interessato del problema il Comune e si augura «venga raggiunto un accordo di buon senso».
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