Traghetti per la Grecia tra odissea e vacanze
INVIATO A PATRASSO. Dopo un paio d’anni di rodaggio, il collegamento marittimo tra Trieste e la Grecia tenta il decollo alla vigilia della stagione turistica. L’operazione, che finora ha coinvolto soprattutto il traffico cargo, si prospetta suggestiva se estesa a forti flussi turistici, ma si presenta complicata e non immediata. Lo “stress test” di tipo giornalistico infatti - anche se avviene in clima ancora invernale e nella settimana in cui alle due ammiraglie che l’armatore napoletano Grimaldi ha inserito sulla rotta della Minoan di cui è proprietario, cioé Cruise Europa e Cruise Olimpia, viene aggiunto il Catania, traghetto più datato entrato in servizio nel 2003 - non dà risultati esaltanti. Da giugno vi sarà solo un altro traghetto, l’Europalink a partire da Trieste. Lo farà due volte la settimana, anziché tre, ma sarà un servizio diretto Trieste-Grecia, senza scali né a Ravenna, né ad Ancona.
La palazzina colorata di blu, alla radice del Molo Settimo, che l’Authority ancora in epoca Boniciolli aveva trasformato in stazioncina marittima, gestita da Trieste terminal passeggeri, non è riscaldata e il pavimento non è esattamente tirato a specchio. Tra la trentina di seggioline blu sistemate su un lato e la biglietteria si aggirano un gruppetto di camionisti greci, due donne ucraine e un triestino. Centinaia di pacchi di depliant in tedesco e in inglese sono ancora confezionati. A conforto degli sparuti passeggeri in attesa, due distributori automatici: uno di caffé e uno di snacks. In anticipo di un giorno è stato dato l’avviso che la nave non partirà alle 13, ma attorno alle 17. Sono le tre del pomeriggio quando il Catania attracca, ma l’attesa sarà ancora lunga. Sul camminamento per raggiungere l’imbarco penzolano sopra le teste due spezzoni di filo spinato. «I Tir hanno difficoltà a far manovra sulla rampa con questo tipo di banchina», riferiscono le guardie giurate e gli addetti della Cooperativa intermodale. «No, c’erano difficoltà logistico-burocratiche perché per la prima volta il traghetto scalava Trieste», riferirà poi la commissario di bordo.
Alle 20.30 il Catania lascia la banchina, doveva farlo alle 13. A bordo un grande salone con il ristorante self service, un bar, un paio di grandi schermi Tv. La cabina lusso è spaziosa e confortevole. Durante la notte complicazioni per la discesa e la salita dei Tir anche a Ravenna, poi tutto sembra procedere regolarmente, pur se con una velocità da crociera piuttosto ridotta, sotto i 20 nodi. Finché il mare però non si ingrossa, la pioggia picchia e soffia impetuoso il vento contrario: sulla nave si balla. Il sole appare dalle parti di Igoumenitsa ma sono già le 13 di lunedì, qui fortunatamente la sosta è più breve. A dritta appare l’Olympic champion di Anek lines, sembra quasi mettere la freccia e sorpassa. Il pomeriggio e la sera sono ancora lunghi: appena alle 23 l’ormeggio a Patrasso è completato, l’operazione doveva avvenire esattamente 12 ore prima, cioé alle 11 del mattino.
Dopo una notte e una giornata scarsa trascorse in quella che è la terza città della Grecia, nel tardo pomeriggio di martedì sotto un sole calante già primaverile, il moderno, spazioso e funzionale terminal passeggeri di Patrasso fa un’ottima impressione, ma la nave, il Cruise Europa, non c’è ancora. Appare all’orizzonte appena alle 20 in uno sfolgorìo di luci con un impatto visivo di forte suggestione. Anche in questo caso però la puntualità è un optional: il traghetto doveva partire alle 19, in realtà salpa alle 22.15. È lungo quasi 230 metri e può trasportare 250 auto o 170 camion. Si tratta del più moderno traghetto passeggeri che solca il Mediterraneo, con i comfort delle navi da crociera: sul ponte più alto la piscina estiva, poi una grande area wellness e fitness, la galleria shopping, uno spazio con i giochi per i bimbi, l’immancabile casinò, il ristorante a la carte e quello self service dove i prezzi sembrano abbastanza abbordabili. Non così il caffé espresso, 3 euro e trenta centesimi al bancone di uno dei due grandi bar aperti che offrono soprattutto dolci di tutti i tipi. La velocità stavolta supera i 20 nodi, il mare è più tranquillo, l’arredamento delle cabine più moderno. Il ritardo però non viene recuperato. Sono già le 19.15 del mercoledì quando l’Europa Cruise tocca Ancona e molti sono i camion che devono sbarcare. Si trascorre a bordo anche metà della notte, anziché alle 23.30 orario riportato sui siti web e sul cataloghi, l’ormeggio alla radice del Molo Settimo è completato alle 3.30 di giovedì mattina con un leggero sospiro di sollievo.
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