Tragedia a Gorizia, le lacrime del sindaco Ziberna che proclama il lutto cittadino

Rientrato subito dalle ferie a Grado visibilmente provato e commosso: «Giocava spensierato, quanto accaduto è impossibile da accettare» 
Il sindaco Rodolfo Ziberna assieme all'assessore Silvana Romano (Bumbaca)
Il sindaco Rodolfo Ziberna assieme all'assessore Silvana Romano (Bumbaca)

GORIZIA Il Comune di Gorizia ha proclamato ufficialmente il lutto cittadino, piangendo la morte del piccolo Stefano Borghes. Il dolore di tutta la città era il dolore che si poteva leggere anche negli occhi del sindaco Ziberna, visibilmente provato e commosso nell’affrontare taccuini e microfoni nell’atmosfera sospesa di parco Coronini, dove è rientrato di tutta fretta da Grado appena appresa la tragedia.



«Siamo vicini con tutto il cuore alla famiglia, peraltro nota e stimata da tutti in città – le parole che sente di esprimere “da padre, non soltanto da sindaco” –. Quando viene a mancare una persona, in qualsiasi circostanza, è un dolore grande. Ma cosa si può dire ad una famiglia che perde un bambino a soli tredici anni, dopo che è uscito di casa per vivere la spensieratezza e la felicità di una giornata al centro estivo. È un qualcosa di imponderabile e al tempo stesso di impossibile da accettare».



Un cordoglio al quale nella giornata di ieri si è unito anche quello di molte altre figure di primo piano della politica e delle istituzioni isontine e regionali. Se il governatore Massimiliano Fedriga, con la sua giunta, si è unito al dolore della comunità parlando di «una tragedia che colpisce al cuore la regione», e stringendosi attorno alla famiglia, la deputata Debora Serracchiani dedica «muto sgomento e infinita compassione per la perdita di una così giovane vita». Il consigliere regionale Giuseppe Nicoli, esprime cordoglio per «un lutto che ci lascia attoniti e con il cuore colmo di tristezza». —





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