Traffico illecito di rifiuti “speciali” dal punto Acegas di Trieste
Indagati per furto un dipendente e il complice sloveno I materiali depositati venivano rivenduti e portati via
Silvano Trieste 2018-05-10 Centro raccolta rifiuti ACEGAS, via Martinaga
TRIESTE Quanto può fruttare sul mercato dell’usato una marmitta, un vecchio televisore, un’aspirapolvere scassata? Qualche decina di euro, forse. Ma se la marmitta, il televisore e l’aspirapolvere diventano due, tre, quattro, cinque pezzi alla volta o chissà quanti, e così per settimane e mesi, il giro ha indubbiamente un certo valore. Tanto più se con un’aggiustatina il materiale può diventare di nuovo utile.
Era un vero traffico di rifiuti quello che la polizia locale ha scoperto a Trieste in uno dei centri di raccolta dell’AcegasApsAmga, quello di Roiano in via Valmartinaga. Nei guai è finito un dipendente della multiutility: un cinquantacinquenne triestino di cui la Procura - che ha coordinato l’indagine - ha reso note le iniziali: K.R. L’uomo aveva un complice, uno sloveno di cinquant’anni, S.M. le sue iniziali. È stata proprio l’ex municipalizzata ad accorgersi del giro losco, segnalando il tutto alle forze dell’ordine. Gli agenti della polizia locale, grazie a una serie di appostamenti, hanno constatato che l’operatore, quando notava qualche pezzo interessante o perlomeno spendibile sul mercato nero, telefonava al “collega” sloveno con cui era d’accordo. Lui, dopo un po’, si presentava a Roiano con il suo Fiat Fiorino per prendere quanto concordato. Pagando, naturalmente. È così che il dipendente Acegas ci guadagnava. Guadagnava sui rifiuti che i cittadini portano al centro di raccolta: spesso roba ingombrante o che non si può buttare in un normale cassonetto delle immondizie. Rifiuti “speciali”, appunto, per cui è prevista una precisa procedura per il deposito e lo smaltimento. Con ogni probabilità - sospetta la Procura - il complice sloveno rivendeva a sua volta quanto acquistava. Si presume oltreconfine.
L’indagine si è sbloccata alcuni giorni fa quando gli investigatori sono passati all’azione fermando lo straniero a bordo del Fiorino. Il mezzo era pieno di masserizie prevenienti proprio dal centro di Roiano: pneumatici, materiale elettrico, un’idropulitrice, tubi metallici, termosifoni, valvole termostatiche e miscelatori dell'acqua. L’uomo è stato bloccato dagli agenti nei pressi dell’Università. Sia lo sloveno che l’addetto della multiutility dovranno rispondere penalmente di concorso in furto aggravato continuato. Ma oltre che le conseguenze giudiziarie, il dipendente dell’ex municipalizzata rischia pure pesanti contraccolpi disciplinari, fino al licenziamento. L’AcegasApsAmga, che gestisce il centro, è risultata estranea all'attività illecita. Come detto le segnalazioni sono scattate proprio dall’ex municipalizzata che da tempo cerca di arginare il problema del traffico di rifiuti in un altro dei centri di raccolta esistenti a Trieste, quello di via Carbonara. L’area esterna, che dà su via D’Alviano, è diventata una sorta di crocevia di materiale da discarica. Tutta roba destinata allo smaltimento, ma che viene intercettata da alcuni individui. Come? Fermano le automobili che si recano al centro, proprio nei pressi dell’ingresso, nella speranza di recuperare qualche pezzo buono. La zona è spesso piena di elettrodomestici, stufe e materassi. Mesi fa un’operazione della polizia municipale aveva portato all’identificazione dei responsabili.
La nuova indagine, prima in mano al pm Maddalena Chergia e poi alla collega Chiara De Grassi, era iniziata dopo che una pattuglia aveva sorpreso una vettura non autorizzata che usciva dal deposito di via Carbonara. Era carica di rifiuti. Dai movimenti esterni al deposito, l’inchiesta si è allargata al personale interno fino a risalire all’addetto di Roiano.
Resta un interrogativo sul Fiorino del complice sloveno e sui beni che trasportava: l’avvocato William Crivellari, che difende lo straniero, ha fatto ricorso al Tribunale del Riesame ottenendo il dissequestro in virtù di alcune violazioni procedurali. All’indagato non è stato spiegato che poteva farsi assistere da un legale. Ma il nuovo pm ha disposto successivamente un sequestro “preventivo”. La prossima udienza dovrà decidere sulla destinazione del mezzo e dei rifiuti.
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