Traffico di minorenni, condannato un passeur a Trieste

Tre anni al cittadino slovacco fermato a Basovizza con due ragazzini egiziani. Faceva parte di un gruppo internazionale
Silvano Trieste 2019-07-01 Confine di Basovizza, presentazione pattuglie miste italo-slovene.
Silvano Trieste 2019-07-01 Confine di Basovizza, presentazione pattuglie miste italo-slovene.

TRIESTE Tutto deciso, tutto stabilito. Il tragitto lungo la rotta Balcanica, dalla Bosnia a Trieste, e la tariffa: 1.000 euro a migrante. Tanto valgono, evidentemente, le vite umane in mano ai passeur. Venivano concordati gli orari, le tappe da fare e le vetture da aspettare. C’era una vera e propria organizzazione criminale di trafficanti dietro al trasporto clandestino in Italia di due minorenni egiziani, avvenuto un anno fa e scoperto dalla Polizia.

Era il 27 giugno del 2019. L’auto su cui viaggiavano i minori, una Citroen Xara di colore grigio scuro targata CZ931BJ, era stata fermata da una volante del Commissariato di Duino nei pressi di Basovizza, appena superato il valico di Pese. Sotto indagine erano finiti in due: il quarantatreenne Peter Cibik, di origini slovacche, e la trentaquattrenne Anna Sartori, nata a Trento. Entrambi erano nell’automobile assieme ai due giovani stranieri.

Secondo le indagini della Procura i trafficanti dell’organizzazione avevano affidato a loro il trasporto dei ragazzi egiziani nell’ultimo tratto, dalla Slovenia all’Italia. Il gup Luigi Dainotti, in un’udienza in rito abbreviato, ha condannato Cibik a 3 anni di reclusione e 24 mila euro di multa. Assolta invece Sartori, da quanto risulta la compagna. La donna, per quanto a bordo del veicolo, non ha avuto un ruolo nella vicenda. Il pubblico ministero Massimo De Bortoli, il magistrato titolare dell’inchiesta, aveva chiesto però una pena di 3 anni e 34 mila euro di multa per tutto e due.

Le ricostruzioni investigative del magistrato hanno accertato che il viaggio era stato combinato con almeno altri due stranieri (al momento non identificati): un curdo e un algerino. E “un numero imprecisato”, così si legge negli atti, di altri componenti di un’organizzazione che traffica essere umani. Cibik aveva il compito di trasportare i due minori egiziani dalla Slovenia all’Italia. Lo slovacco (in auto, come detto, c’era anche la donna) aveva atteso i due ragazzi oltreconfine e li aveva fatti salire sulla Citroen Xara di sua proprietà. La vettura era stata espressamente indicata dall’algerino e dal complice curdo: la coppia di trafficanti, prima della tappa in Slovenia, avevano fatto passare i due minorenni dalla Bosnia e dalla Croazia. Si erano fatti pagare 1.000 euro a testa. Per il trasporto in Italia, invece, Cibik aveva guadagnato 100 euro. La somma risulta sulla sua carta Postepay. Gli investigatori avevano trovato la ricevuta del versamento nel cellulare dell’uomo proprio il giorno del fermo. —

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