Traffici portuali record con la Turchia

Camion sui Ro-Ro cresciuti del 3% tra gennaio e ottobre. Missione dell’Authority a Istanbul per rafforzare la partnership
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 02/07/15 - Prefettura, Presentazione Indagine su Porto Vecchio,
Lasorte Trieste 02/07/15 - Prefettura, Presentazione Indagine su Porto Vecchio,

Altro che “mamma li turchi”. Non saremo alla stregua di un Renzi o di un ministro per lui, che adesso benedicono la riemersione del Pil nazionale da una pluriennale recessione. In tempi recenti, in effetti, lo scambio di merci fra il nostro Porto e la Turchia, lungo la cosiddetta autostrada del mare, non è che ci abbia fatto penare in attesa di rivincite. Non per questo, però, diventa trascurabile - anzi - il dato venuto a galla in questi giorni all’Expo Centre di Istanbul, dove l’Authority s’è mossa in prima fila alla nona edizione della Logitrans, la più importante fiera della logistica in Turchia e uno dei principali eventi di settore in Europa con duecento espositori, 22 paesi presenti e 14mila partecipanti. Ebbene, tale dato dice - come riporta una nota di consuntivo della kermesse diffusa proprio ieri dall’Autorità portuale - che nei primi dieci mesi del 2015 il “peso” delle merci movimentate via traghetto dallo scalo triestino con i porti turchi ha sfondato, tra imbarchi e sbarchi, quota cinque milioni e 700 tonnellate. E il numero di camion, in particolare, ha superato le 252mila unità, segnando un +3% complessivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Trieste, insomma, si conferma il porto del Mediterraneo che intercetta la maggiore fetta di traffico Ro-Ro proveniente dalla Turchia, che si conferma a sua volta uno dei principali partner commerciali dello stesso scalo giuliano.

«L’autostrada del mare - così il commissario dell’Authority Zeno D’Agostino, presente a Istanbul con un’agenda fitta di appuntamenti - ha buoni margini di crescita, soprattutto grazie agli ottimi collegamenti intermodali diretti verso l’Europa. La presenza alla Logitrans è stata un’occasione per consolidare ed ampliare le nostre relazioni commerciali con gli operatori e gli altri player internazionali di settore». Tra i vari incontri, il consuntivo di ieri segnala quello con i vertici di Un Ro-Ro, Ekol, Associazione spedizionieri turchi, alla presenza di delegati di Alpe Adria, Europa Multipurpose Terminals Parisi, Samer e Interporto di Trieste, con l’organizzazione a cura dell’Agenzia camerale Aries.

«Con i partner turchi - ancora D’Agostino - abbiamo discusso dell’ampliamento dei traffici e dei piani di sviluppo del porto di Trieste. Gli operatori triestini hanno saputo riconoscere il grande potenziale del commercio con la Turchia molti anni fa. Oggi lo scalo giuliano si conferma il porto di destinazione principale per i carichi rotabili provenienti da questo Paese, che rimane un partner strategico anche per l’Italia». Attualmente la penisola è infatti il quinto fornitore della Turchia dietro Cina, Russia, Germania e Stati Uniti e il quarto cliente dopo Germania, Regno Unito e Iraq.

Soddisfatti anche i due maggiori operatori triestini Ro-Ro: «Per il nostro gruppo - spiega Enrico Samer - la presenza alla Logitrans 2015 è strategica. Da tempo ormai la Turchia rappresenta un interlocutore privilegiato, sia sotto il punto di vista commerciale, che da quello dello scambio culturale. I nostri armatori hanno stabilito a Trieste una testa di ponte di primaria importanza, con sbocchi verso tutto il Nord Europa. L’Autostrada del Mare ha ancora margini di espansione. Con ulteriori benefici per Trieste, per l’occupazione, per l’indotto economico diretto e indiretto». Anche Francesco Parisi evidenzia le ottime performance del traffico con la Turchia: «Il Molo Sesto mantiene un trend di crescita sostenuto, a + 25% come traffico Ro-Ro a fine ottobre rispetto all’analogo periodo del 2014, e potrà assicurare ai propri clienti capacità per un ulteriore sviluppo grazie al completamento dei lavori di sistemazione delle aree demaniali a seguito dei quali si ricaveranno ulteriori spazi per la manovra ed il deposito delle unità di carico, incrementando la capacità di gestione di treni intermodali sulle lunghe distanze».

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