Tra salsa e bachata a Gradisca scoppia la latino-mania

di Luigi Murciano
GRADISCA
È sempre più latino-mania nella Destra Isonzo. E Gradisca, in particolare, sembra essere diventata il fulcro di questo sempre più folto movimento di appassionati del ballo caraibico e sudamericano: dalla salsa al merengue, dalla bachata fino al più sensuale e intramontabile tango argentino, passando per l’ultimo trend: quello del fitness abbinato alle sonorità latine.
Sono all’incirca 300 i soci della scuola di ballo Nueva Clave, sorta di pioniere in provincia per quanto riguarda l’importazione del ballo di coppia. Nata come una sezione del circolo culturale Zorutti, oggi Nueva Clave è una società sportiva cresciuta a dismisura. Staff altamente qualificato, una nuova sede da 300 metri quadrati al centro commerciale Fortezza con tre sale da ballo, un’attività da organizzare in diversi turni per accontentare tutte le richieste e un lavoro che assorbe praticamente sette giorni su sette i due fondatori, l’inossidabile coppia composta da Flavia Granito e Roberto Furlan. Lei, Flavia, non sembra essere sorpresa dal “boom” di questo fenomeno di costume. «Quella latino-americana è una musica che, se ti entra dentro, non ti lascia più» spiega.
A guardarsi intorno, c’è da crederle: il target degli utenti della scuola va dai 12 ai 70 anni. Dopo avere attecchito nel Belpaese a fine anni ‘90, la febbre latina sembra non volere conoscere flessioni. Anzi. Tant’è vero che anche gli organizzatori di eventi paesani, come sagre e feste di piazza, sanno bene che una serata latina può garantire il pienone visto lo zoccolo duro di appassionati. Sembravano averlo capito anche a Gradisca, in particolare grazie al Caffè Teatro, locale che assieme alla scuola di ballo ha rivitalizzato con un enorme successo l’altrimenti malinconica piazza Unità nelle notti d’estate. Curiosamente Nueva Clave allo stato attuale non è stata coinvolta nel weekend di Chocofest. Un peccato.
Tracciare un identikit dell’appassionato di ballo caraibico o sudamericano è impossibile. C’è di tutto: dal single alle coppie giovani, dalle ragazzine alle nonne, dai 30enni squattrinati che sperano di “cuccare”, al professionista in carriera con la moglie. «La gente arriva qui stressata dai propri problemi e se ne va con il sorriso – racconta Flavia Granito – e questa è la cosa più gratificante».
L’elenco di discipline insegnate potrebbe spiazzare il neofita: salsa cubana, salsa portoricana, merengue, bachata, portamento maschile e gestualità femminile nelle danze caraibiche, reggaeton, tango, milonga, vals. L’ultima frontiera si chiama “zumba” ed è già cult: un’attività sportiva nata (almeno così si racconta) dalla creatività del ballerino e coreografo Beto Perez a Miami: dimenticata a casa la cassetta con le musiche per il suo corso di aerobica, ha deciso di utilizzare musica latino-americana improvvisando alcuni passi di danza latina in modo aerobico. Fitess e sensualità, e per questo fortunato coreografo è stato l’eureka. E lo è stato anche per il suo conto in banca, deduciamo: oggi è una mania praticata in 36 Paesi e che conta circa 18mila istruttori, fra cui quelli gradiscani. Un po’ tendenza, un po’ gioco di società, un po’ un modo come un altro per tenersi in forma. Oggi il latinoamericano sembra dunque essere diventato tutto questo. Ma soprattutto rimane una delle poche, riuscite forme di socializzazione di questo nostro tempo individualista.
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