Tra Jesolo e Trieste scoppia la guerra della mummia

Tensioni all'interno del Pd Nordest. La parlamentare trevigiana Rubinato interviene piccata accusando il Comune di "snobismo culturale anacronistico". Era stata chiesta al museo di Storia e Arte per la mostra “Real Bodies”
La mummia oggetto della discordia
La mummia oggetto della discordia

Una mummia egizia divide Jesolo da Trieste creando imbarazzi e incomprensioni ai vertici del Pd triveneto. Per farla uscire (in prestito) dal museo di Storia ed Arte a San Giusto si mobilita la parlamentare trevigiana Simonetta Rubinato in forza alla direzione dei democrat e candidata alle primarie in Veneto che, dopo il niet arrivato dal Comune di Trieste, dichiara secca: «Certe forme di snobismo culturale oggi sono anacronistiche».

A bloccare all’ultimo momento il quasi scontato assenso del sindaco Roberto Cosolini al quale qualche settimana fa si erano rivolti gli organizzatori di «Real bodies” (la più grande mostra al mondo di organi e corpi plastinati che sarà inaugurata il prossimo 26 dicembre nella città balnerare, testimonial Alessando Cecchi Paone, 200mila visitatori previsti e una campagna pubblicitaria da 500mila euro) è stata difatti la direzione dei civici musei di storia e arte. «Troppo stress per il reperto, la mummia resta a Trieste», ha scritto in una lettera la funzionaria Marzia Vidulli, pare, sotto dettatura della direttrice Maria Masau Dan. «Il sindaco - scrive in una nota Rubinato - mi ha assicurato che si sta attivando per cercare di trovare al più presto una soluzione in merito alla collaborazione tra i musei civici e gli organizzatori della mostra “Real bodies” in programma a dicembre a Jesolo. Credo che non siano tempi questi per rifiutare collaborazioni con il privato, soprattutto se offrono garanzie di serietà e successo di pubblico».

Il diniego - poi stemperato grazie all’intervento della parlamentare renziana - aveva messo la parola fine a una trattativa di settimane. Gli organizzatori avevano fatto i ponti d’oro a Trieste. «Se il Comune ci presta la mummia siamo disponibili a veicolare i nostri 200mila ingressi di cui 40mila solo dal Friuli Venezia Giulia verso i musei civici triestini opportunamente pubblicizzati nella sala della mostra dedicata all’imbalsamazione, oltre a garantire il costo del restauro del reperto». Addirittura nella proposta era stata avanzata la possibilità di vendere biglietti convenzionati (si parla di 40 mila tagliandi) tra la mostra di Jesolo e i musei di Trieste. Ma anche la diffusione di depliant di Trieste nelle sale dell’iniziativa espositiva. Intanto a Jesolo sono arrivati ben 12 container dagli Stati Uniti trasportando la faraonica scenografia. Numeri da Guinness dei primati. Basti pensare che solo per illuminare le oltre 170 vetrine di varie misure e i 4 km di teli scenici montati nelle sale, serviranno più di 1260 fari da teatro, alimentati con oltre 6 km di cavi elettrici fissati su una struttura portante lunga oltre 900 metri. Da settimane le attività di allestimento procedono a ritmo frenetico, tanto che, per affrontare una tale complessità, gli organizzatori hanno ingaggiato in Germania gli architetti e i project manager che stanno seguendo la direzione dei lavori. Il tutto in vista della presentazione programmata il 18 dicembre. Chiosa l’assessore Paolo Tassinari: «Ho comunicato la decisione dei miei collaboratori. Quella non sembrava avere le caratteristiche di una richiesta tra musei. La mummia è un oggetto delicato. Non ho parlato col sindaco e la signora Rubinato non ha parlato con me. Ma se c’è la possibilità di risolvere la questione sono disponibile».

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