Tra Istria e Dalmazia presenti 115 mila turisti: il 20% dello scorso anno

I dati sono stati forniti dal ministro croato Gari Cappelli: “Pochissimi italiani, sono croati, sloveni, austriaci e tedeschi. Speriamo meglio con l’apertura delle frontiere”
Il ministro del Turismo croato, il lussignano Gari Cappelli
Il ministro del Turismo croato, il lussignano Gari Cappelli

ABBAZIA. Sono circa 115 mila i turisti che attualmente soggiornano in Croazia, per la gran parte in Istria, nel Quarnero e nella Regione di Zara. Lo ha detto ieri il ministro croato del Turismo, Gari Cappelli, facendo il punto sulla stagione turistica.

«I 115 mila villeggianti – ha dichiarato Cappelli - costituiscono il 20% di quanto veniva registrato esattamente un anno fa. La grande maggioranza proviene da Croazia, Slovenia, Germania e Austria». Ricordando l’apertura dei confini in atto in queste ore, il ministro ha aggiunto come sia «da ritenere che questa normalizzazione contribuirà a far arrivare in Croazia un considerevole numero di vacanzieri».

Secondo i dati forniti da Cappelli, dall’inizio del mese sono arrivati in Croazia 188 mila turisti per un milione di pernottamenti. «L’interesse maggiore è per ora concentrato sui campeggi, seguiti da affittacamere ed alberghi», ha rilevato l’esponente del governo croato precisando che «anche il turismo nautico si sta arrangiando. A Fiume sono ormeggiati megayacht del valore di un miliardo di euro e non c’è nemmeno un posto libero per questo tipo di imbarcazioni. Lo stesso vale per il porto di Lussinpiccolo».

Alcune settimane fa lo stesso ministro aveva annunciato come obiettivo per la stagione turistica 2020 quello di arrivare al 30% dei turisti registrati lo scorso anno: la Penisola istriana e la regione quarnerina potrebbero toccare il 40%, ha detto ieri Cappelli rispondendo a una domanda dei giornalisti, mentre a livello nazionale si dovrebbe arrivare al 30–35%. —

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