Torviscosa, ok da Friulia al futuro Polo chimico

La finanziaria della Regione contribuirà ai 41,4 milioni di investimento L’organico complessivo della Caffaro, oggi di 140 dipendenti, salirà a 200
Di Silvio Maranzana
ANTEPRIMA Torviscosa 11-09-2008 sequestro caffaro
ANTEPRIMA Torviscosa 11-09-2008 sequestro caffaro

TRIESTE. L’impegno è stato mantenuto e il punto di svolta per il Polo chimico di Torviscosa, ma anche per una buona fetta di economia della Bassa friulana potrebbe essere finalmente arrivato grazie al via libera al progetto per la realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di cloro soda. Il consiglio di amministrazione di Friulia, la finanziaria della Regione, presieduto da Edi Snaidero, ha infatti approvato ieri la proposta d’investimento formulata dal direttore generale Gianmarco Zanchetta in merito alla partecipazione al progetto della Caffaro Elettrolisi spa. È la newco costituita dal Gruppo Bertolini di Bologna che poco più di un anno fa ha rilevato il ramo industriale della vecchia Caffaro e dal Gruppo Bracco di Milano che a propria volta è già insediato nell’area con l’azienda chimico-farmaceutica Spin Bracco. L’impegno economico complessivo previsto è di 41,4 milioni di euro per la realizzazione del nuovo stabilimento che si comincerà a costruire già a luglio e potrà entrare in produzione da gennaio 2015. In questo modo verrà riassorbita gran parte dei 78 dipendenti di Caffaro Chimica srl che si trovano in cassa integrazione. L’organico complessivo di Caffaro, oggi fermo a 140 dipendenti, potrà salire a 200.

Lo stabilimento cloro soda sorgerà all’interno di un’area di 112 mila metri quadrati, la cosiddetta Macroarea 7 per la quale il 13 settembre 2011 la Conferenza dei servizi ha deliberato la restitutuzione agli usi industriali legittimi. Utilizzerà una tecnologia innovativa e non inquinante basata su un sistema a membrana semi-impermeabile. Quello vecchio, che utilizzava il mercurio, è stato sequestrato dai carabinieri del Noe l’11 settembre 2008 e il blocco è stato motivato con l’avvelenamento delle acque della falda acquifera in prossimità della stessa Caffaro e in siti esterni, l’inquinamento dei sedimenti del canale Barduzzi, del canale Barduzzino, di altri corsi d’acqua nella laguna di Marano e Grado, del fiume Aussa. Dopo le varie crisi succedutesi dagli Anni Ottanta era stato un colpo quasi letale per quello che è il terzo Polo chimico d’Italia. Nel gennaio 2009 la Snia aveva messo in liquidazione Caffaro e Caffaro Chimica, ma il Polo di Torviscosa era stato ammesso alla Prodi-bis per il salvataggio delle aziende insolventi. La Bertolini di Bologna ha così potuto rilevare il ramo industriale della vecchia Caffaro.

La realizzazione dell’impianto cloro soda permetterà ora di completare la filiera aggirando le forti restrizioni sui trasporti pericolosi e anzi costituendo un polo di attrazione per aziende che utilizzano questi prodotti. «Friulia partecipa come investitore - afferma un nota della Regione - ed è al tempo stesso garante nella cessione del terreno in esubero per la gestione di potenziali insediamenti creati dall’indotto. La presenza di un impianto di cloro soda non inquinante di ultima generazione rappresenta un’opportunità per le Pmi che saranno incentivate a insediarsi direttamente dove il cloro verrà prodotto». Il ruolo di Friulia è stato ufficiosamente cruciale anche per impedire uno snaturamento dell’operazione con l’insediamento nell’area di settori industriali che poco hanno a che fare con tradizione e vocazione del sito.

«É una risposta concreta a un territorio in forti difficoltà - ha commentato il presidente della Regione Renzo Tondo - per il quale ci siamo impegnati sia sotto il profilo ambientale che per la salvaguardia dell’occupazione. Caffaro Elettrolisi è una realtà che investe su questo territorio con un progetto significativo e la Regione, attraverso Firulia, ha deciso di accompagnarlo nella sua realizzazione». «Anche in questa occasione Friulia dimostra di saper agire sul territorio seguendo le direttive della Regione per sostenere progetti che hanno credibili prospettive», ha aggiunto l’assessore alle Finanze Sandra Savino. E per l’assessore all’Ambiente Luca Ciriani, «l’investimento, che unisce pubblico e privato, pone garanzie in termini di tutela dell’area e al tempo stesso offre notevole attrazione di nuove imprese e sviluppo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:chimicafriulia

Riproduzione riservata © Il Piccolo