Tornano sull’Isola i ladri di fuoribordo

Doppio colpo di notte a Valle Le Cove dove sono spariti due motori marini datati ma funzionanti. Indagano i carabinieri

GRADO. Due motori fuoribordo rubati durante la notte - nella fattispecie quella fra martedì e mercoledì - e tutto questo in barba al freddo che avanza, specie proprio nelle ore notturne e nei punti a ridosso del mare, dove la bora si fa più aggressiva. Era davvero da tempo che, quanto meno a Grado, non accadevano fatti simili. Rispetto al passato, però, stando alle prime ricostruzioni, questa volta i ladri si sono accontentati di portar via un paio di motori fuoribordo, per giunta nemmeno nuovi. Con l’obiettivo, si può presupporre, di recuperare una serie di pezzi di ricambio. Così almeno desume il proprietario di uno dei due motori fuoribordo, amareggiato, arrabbiato. Un motore vecchio di trent’anni come quello che gli hanno rubato, pur funzionando bene ha ovviamente un costo di mercato oramai irrisorio. Acquistarne uno nuovo significa invece sborsare un bel po’ soldi.

L’episodio è accaduto lungo il Canale dei Moreri, in uno degli approdi attorno a Valle Le Cove, sul lato destro dopo aver attraversato il ponte. I due gradesi che hanno patito questo doppio colpo abitano il primo a Città Giardino, a poca distanza da dove è ormeggiato il suo piccolo scafo, e il secondo a Pineta.

Il furto è stato denunciato ai carabinieri, che stanno indagando per tentare di risalire agli autori del raid, ammesso che si trovino ancora sull’Isola. E in effetti, come sempre, è molto difficile risalire ai responsabili, che di solito lasciano immediatamente l’Isola, per depositare la merce rubata in un qualche magazzino oppure per recarsi direttamente all’estero.

Ciò è stato appurato in più occasioni in passato: la destinazione della merce rubata più ricorrente resta la vicina Slovenia, talvolta tappa di transito verso qualche altro paese dell’Europa orientale più lontano.

Se da diverso tempo i furti di motori marini a Grado si verificano in maniera solamente saltuaria, ciò si deve indubbiamente a due motivi. Primo, le associazioni che hanno in concessione i pontili con gli ormeggi hanno potenziato l’impianto di illuminazione e hanno installato dei sistemi di videosorveglianza. Ma c’è anche un ulteriore, importante aspetto: la vigilanza da parte dei carabinieri, sempre più attenta e presente. È impensabile che i tutori della pubblica sicurezza siano presenti contemporaneamente da tutte le parti, ma i loro continui spostamenti sono sicuramente serviti come deterrente, e continuano a essere utili nel far scemare il fenomeno.
 

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