Torna la tradizione e il Collegio Fonda celebra 35 diplomati

Il messaggio del presidente Benedetti: «Ci sono desideri per cui vale la pena impegnarsi» Il rettore dell’ateneo Di Lenarda: più attrattivi per il centro Europa



«La pandemia e la crisi economica hanno circoscritto l’orizzonte dei nostri sogni. Ma il vostro orizzonte deve essere più ampio. Ci sono desideri per cui vale la pena impegnarsi. Sta a voi indicare la strada». È questo il messaggio che Fabio Benedetti, presidente del Collegio universitario Luciano Fonda, ha rivolto a tutti gli studenti che hanno concluso il proprio percorso nel 2019 e nel 2020 e che ieri sono stati i protagonisti della cerimonia di consegna dei diplomi, una tradizione sospesa lo scorso anno a causa del Covid.

A vent’anni dalla fondazione del Collegio di via Fabio Severo, l’appuntamento è stato anche occasione per fare un bilancio di questa realtà, sita all’interno dell’ex Ospedale militare. «Nel 2020 le domande d’iscrizione sono state oltre 150, per 12 posti banditi. Il dato – ha sottolineato Benedetti – dimostra una grande competizione tra studenti che, nei 2/3 dei casi, avevano un voto di maturità di 100 o di 100 e lode».

Ci sono tuttavia, secondo il presidente, aspetti su cui è necessario puntare di più, come l’attrattività esercitata su allievi stranieri. Un punto ripreso anche dal rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda, secondo cui «il Collegio è una risorsa fondamentale per il perseguimento degli obiettivi dell’Ateneo. L’ambizione è diventare più attrattivi per tutto un mondo del centro Europa, per cui l’offerta didattica dell’Università può e deve essere punto di riferimento». Dopo gli interventi dell’assessore alla Formazione Fvg Alessia Rosolen e dell’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi, c’è stata la lectio magistralis della docente di Astronomia e Astrofisica Francesca Matteucci, cui è seguito il conferimento dei diplomi ai 35 studenti, che hanno avuto una manciata di secondi l’uno per riassumere la propria carriera universitaria. —



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