Torna la tolleranza zero in Costiera Raffica di multe, bagnanti in rivolta
“È da cinquant’anni che veniamo qui a fare il bagno. Da giovani ci calavamo a piedi, dal Carso. Ora però, con le famiglie, è naturale spostarsi con l’automobile, ma viviamo con l’ansia. Perché dovrei pagare una multa se parcheggio senza intralciare il traffico?». Silvano Sedmak, carsolino di Santa Croce, allarga le braccia.
In estate la spiaggia sotto la Tenda Rossa diventa quasi la sua seconda casa. Il relax che regala l’area sotto la Costiera è davvero invidiabile. E anche l’acqua è migliore rispetto a tanti altri posti del litorale triestine.
Purtroppo, però, l’incubo multe è tornato. A poco più di un anno dal pugno di ferro inaugurato dal Comune di Trieste, dopo una convivenza pacifica durata a lungo, gli “usufruitori” della Costiera che parcheggiano lungo i bordi sono entrati di nuovo nel mirino della Polizia locale.
Negli ultimi due fine settimana, infatti, ben oltre un centinaio sono state le sanzioni per divieto di sosta comminate dai vigili triestini.
Una situazione che, come già accaduto nell’estate dello scorso anno, rimette sul piede di guerra i residenti, gli esercenti, i coltivatori e, soprattutto, la categoria che più ama recarsi in Costiera nella bella stagione: i bagnanti.
«Esattamente come a Barcola, anche chi si reca in costiera per lavoro o per andare al mare ha il diritto di poter trovare un parcheggio regolare, o noi siamo cittadini di serie B?». Silva Tretjak, che gestisce la trattoria “Bellariva”, non ci sta: «Oramai la gente ha il terrore a venire in Costiera. Qui da noi, lungo la discesa, ci sono dei parcheggi segnati, ma sono pochi e si riempiono subito. Piuttosto che parcheggiare in una zona dove può arrivare la multa, i bagnanti non vengono più».
Un problema che non riguarda solo i Filtri, ma anche Canovella de’ Zoppoli, la Tenda Rossa e le Ginestre. Zone con alcune delle spiagge più belle della provincia triestina. Ma che si trovano lungo una strada sulla quale, in teoria, si dovrebbe arrivare solamente per mezzo del bus.
«Ma scusi, io abito a Santa Croce. Le pare logico che io vada a Trieste con l’automobile per poi prendere il bus per andare il mare, per poi riprendere il bus verso Trieste e poi risalire sulla mia auto per tornare a casa, e tutto questo quando il mare è a dieci minuti in auto da casa mia?». Il quesito viene posto a propria volta da Sonja Sirk, abituale frequentatrice delle spiagge della Costiera.
Il compaesano Erik Tence, nel contempo, chiede solo una cosa, il buon senso: «Parcheggiare entro le linee bianche, sui rettilinei, non dà fastidio a nessuno. La sicurezza manca se gli automobilisti corrono oltre il dovuto. Ci stanno privando la gioia di andare a goderci il nostro mare».
Un altro frequentatore delle spiagge sotto la Costiera è Alessandro Zacchigna: «Se uno si parcheggia male o comunque in un posto realmente pericoloso è giusto che venga applicato il Codice della strada e che riceva una sanzione da parte dei vigili urbani, ma qui la questione è un’altra. Bisogna regolarizzare gli stalli dove ci sono gli spazi che lo permettono».
Ma come ha reagito alla “tolleranza zero” applicata nuovamente dal Comune di Trieste? «È una vita che vengo nel porticciolo sotto la Tenda Rossa e sino al 2018 non ho mai visto applicate delle sanzioni a chi parcheggiava in modo equilibrato – replica lo stesso Zacchigna – quindi dispiace tantissimo vedere questa situazione andare oramai alla deriva. Speriamo si trovi al più presto una soluzione anche perché così, oltre a non incentivare il turismo, si rischia di far morire tutta questa splendida zona balneare».—
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