Torna la caccia con arco e frecce inserita nella legge omnibus

Emendamento di Piccin (Fi) con Lega e Progetto Fvg. Dal Zovo (M5s): «Crudeltà da Medioevo»

TRIESTE A caccia con arco e frecce in Friuli Venezia Giulia. Lo prevede un emendamento alla legge 26 “Misure urgenti per il recupero della competitività regionale”, ormai diventata la norma “omnibus”, che sarà votata la prossima settimana in Consiglio regionale. A proporre il documento è Mara Piccin di Forza Italia, con le firme dei colleghi di partito Giuseppe Nicoli e Franco Mattiussi, quelle dei leghisti Mauro Bordin e Diego Bernardis e del capogruppo di Progetto Fvg Mauro Di Bert.



Nel dettaglio, l’emendamento prevede che «sull’intero territorio regionale la caccia selettiva per qualità, sesso e struttura agli ungulati potrà essere esercitata anche mediante l’utilizzo dell’arco ai sensi della legge 157 del 1992». Della famiglia degli ungulati fanno parte anche i cavalli, che chiaramente non si possono cacciare a differenza di: cinghiali, cervi, caprioli, daini e mufloni. Nello stesso emendamento si autorizza anche l’utilizzo di fonti luminose, notturne, termiche o puntatori laser come mezzi ausiliari.

A denunciare la proposta degli azzurri è la consigliera del M5s Ilaria Dal Zovo, che definisce la caccia con l’arco «un metodo barbaro e assolutamente assurdo. In questo modo, uccidere un cervide o un cinghiale al primo colpo è praticamente impossibile. Ciò provoca agonia e la lenta e atroce sofferenza per l’animale colpito», e inoltre «un cinghiale ferito può diventare estremamente pericoloso. Non possiamo pensare che nella nostra regione si consenta questa atrocità a puro scopo di sadico svago». Così come da additare, per Dal Zovo, è l’uso di fonti luminose, con animali «braccati nelle uniche ore in cui potrebbero stare tranquilli alla ricerca di cibo». Insomma, «di questo passo il Medioevo è dietro l'angolo”.

Mara Piccin replica a muso duro: «Ai 5 stelle rispondo in aula, non mi interessa la polemica sui giornali. Li conosciamo già da tempo e sappiamo la loro presa di posizione di parte su questi argomenti; e chi legifera non può farlo con queste ideologie. Si tratta comunque di un adeguamento alla legge nazionale 157».

Sul fronte Lega, il capogruppo Mauro Bordin, precisa che «l’ho firmato insieme ai gruppi di maggioranza. È una iniziativa della Piccin che mi risulta essere stata discussa con l’assessore alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier. Abbiamo deciso come capigruppo di firmare tutti gli emendamenti proposti dalla maggioranza».

A contestare le norma anche il Pd, con Diego Moretti che aggiunge: «Non si può pensare di affrontare il tema caccia a spot, ma va affrontato in maniera organica. L’uso dell’arco sarà anche autorizzato dalla legge 157, ma il Friuli Venezia Giulia aveva scelto di non adeguarsi perché può essere un metodo crudele nei confronti degli animali. Probabilmente questo emendamento serve ad accontentare una qualche associazione di caccia. Chiederemo lo stralcio, anche perché non si capisce cosa abbia a che fare con la competitività». —


 

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