Torna il doppio senso in corso Italia a Gorizia: la rabbia dei ciclisti

Il Comitato “Sì ciclabile in corso Italia” è furente: «Decisione inconcepibile. Prima i cittadini si esprimano con il referendum»
Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 04_06_2021 Corso Italia, ciclisti © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 04_06_2021 Corso Italia, ciclisti © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Non l’hanno presa bene i ciclisti goriziani. Non l’ha presa bene il comitato “Sì ciclabile in corso Italia”: nemmeno il tempo di esultare per il sì, incassato dai garanti, all’effettuazione del referendum che arriva la delibera della giunta comunale che, all’unanimità, sancisce il ritorno al doppio di circolazione in corso Italia con le piste ciclabili direttamente sui controviali, seppur in un secondo momento.

Il primo ad esprimere delusione è Marino Clemente. In un post su Facebook dice poche parole, ma chiare: «È triste constatare come gli interessi di una categoria vengano sostenuti a discapito dell’interesse della città. Teniamone conto». In sostanza, si imputa all’amministrazione comunale di averla data vinta a quei commercianti e esercenti che, sin dall’inizio, hanno avversato il senso unico in corso Italia e, con esso, la ciclabile sulla carreggiata. «Forse, però, non si è considerato abbastanza che, ora, con le corsie dedicate alle bici direttamente sui controviali ci sarà meno spazio per le sedie e i tavolini dei bar. Ma non si può avere tutto e il contrario di tutto», aggiunge il Comitato che si sta battendo perché la ciclabile rimanga dov’è oggi, sulla carreggiata.

Marko Marinčič, ex assessore provinciale nelle giunte Brandolin e Gherghetta e attuale portavoce del gruppo, è ancora più deciso. Ed esprime la rabbia degli utilizzatori della bicicletta non risparmiando critiche all’amministrazione comunale e, in particolare, al sindaco Rodolfo Ziberna. «Cosa volete che vi dica? Siamo alla farsa - è tranchant Marinčič -. Direi che è quasi commovente il candore con cui il sindaco evidenzia il suo disprezzo per i ciclisti ma anche per i cittadini che chiedono di poter decidere democraticamente su una questione che ha diviso nettamente la città in tutti questi mesi. Una ricomposizione, su un tema così sentito e dibattuto, dovrebbe passare attraverso un’ampia consultazione».

Secondo Marinčič, poi, «è incredibile che Ziberna dica che voleva fare il sondaggio ma è lui il sindaco, lo faccia, chi glielo impedisce. Ricordo che, all’inizio, la sperimentazione doveva durare un anno, poi i tempi si sono accorciati e, ad oggi, non sono state ancora tirate le somme: dove sono i dati che dicono che è meglio riportare la ciclabile sui controviali? Senza dimenticare che il trasloco delle corsie per le bici accanto alle sedie e ai tavolini dei bar farà imbestialire molti esercenti. Questa - attacca il portavoce del comitato - è incapacità amministrativa, mi dispiace. Noi ciclisti facciamo anche appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale affinché richiamino il sindaco alle sue responsabilità amministrative. Spendere per fare e disfare rischia di far configurare il danno erariale».

Dice la sua, su Fb, anche Nevio Costanzo, secondo il quale «è necessario realizzare sempre più strutture adeguate, affinché si possa utilizzare con tranquillità e facilità la bici come mezzo di trasporto assolutamente non inquinante. I dati sull’inquinamento sono sempre più preoccupanti ed ognuno di noi ne è anche responsabile».

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