Torna “Cantine aperte” In settanta sfidano la crisi
TRIESTE. Finora, una telefonata poteva salvarti la vita, secondo quanto radicato nell’immaginario collettivo, da certi spot televisivi. Adesso, in realtà, molto più modestamente, ti può dare accesso a una delle manifestazioni più attese dell’anno, le “Cantine Aperte”, che il Movimento turismo del Vino ha organizzato quest’anno nell’imminente weekend del 24 e 25 maggio e che, complice il web e le nuove meraviglie della tecnologia, diventa sempre più abbordabile.
Storicamente, Cantine Aperte è l’evento enoturistico più importante in Italia. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino.
Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed enoappassionati avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune.
Una scelta che passa attraverso la possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda. Ma è anche possibile entrare nelle cantine semplicemente per scoprire i segreti della vinificazione e dell'affinamento. Non a caso i protagonisti di Cantine Aperte sono generalmente giovani, comitive e coppie, che contribuiscono ad animare le innumerevoli iniziative di cultura gastronomica ed artistica che fioriscono attorno all’evento in tutto il Paese, su iniziativa degli stessi vignaioli.
Non mancano, comunque, anche i vecchi appassionati, che tra un calice e l’altro sublimano una passione dura a morire. È anche per questo che Cantine Aperte ha riscosso nel tempo un successo crescente, in virtù di una maggiore consapevolezza dei produttori, che hanno visto svilupparsi potenzialità di accoglienza inattese.
E veniamo alle cifre. Quest’anno in calando, poco oltre i 70, ma comunque importanti. Se, infatti, nel 2011 erano 103 le cantine visitabili, già nel 2012 si era arrivati a 94 e l’anno scorso 80. Specchio dei tempi, forse anche il vino tira di meno. Ma l’edizione numero 22 non parte penalizzata, anzi. Cantine aperte" si arricchisce quest'anno pure di un concorso. Si chiama "Gratta e stappa" e vi potrà partecipare chi si doterà nella giornata di domenica del kit Unicef: calice, tracolla e biglietto gratta e vinci (tra i premi una bicicletta Cussigh e oltre 400 bottiglie di vino Doc e Docg).
Le degustazioni prenderanno il via sabato 24 con la possibilità di scegliere tra degustazioni e cene con il vignaiolo nelle quattro province (info sul sito www.cantineaperte.info).
Domenica il “top”, con la possibilità anche di sedersi nei 15 ristoranti indicati dalle Strade del Vino e Sapori del Friuli Venezia Giulia.
L’eterno problema dei trasporti, con gli “sceriffi” sempre dietro l’angolo, è stato risolto anche quest’anno. Partirà da Trieste, il WineBus (già esaurito il primo), diretto a La Viarte di Prepotto, Colle Villano a Faedis, Jermann a Dolegna del Collio e Lorenzon Enzo-I Feudi di Romans a Pieris. In provincia di Pordenone è invece previsto un servizio di bus navetta gratuito che partirà ogni ora, dalle 10 alle 17: direzione le cantine Fossa Mala, Fattoria di Azzano, Principi di Porcia e Vistorta (circuito A); I Magredi, Pitars e Castelcosa (circuito B).
La vera, inedita novità di quest'anno è però un’altra: gli Instagramers del Fvg (chiedere ai figli, è categoria che opera con le app dell’Iphone...) scatteranno ed editeranno fotografie della rassegna.
Va ricordato anche che, contestualmente, fino al 25 maggio, un gruppo di aziende aderenti al consorzio “Strade del Vino e Sapori Fvg” aprirà i battenti dal mattino fino a sera, precisamente dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, accogliendo il pubblico per degustazioni e visite guidate senza obbligo di prenotazione.
Le aziende aderenti saranno aperte dunque in provincia di Udine, Colle Villano a Faedis, Castello di Buttrio a Buttrio; in provincia di Gorizia, Tenuta Borgo Conventi a Farra d'Isonzo; in provincia di Pordenone, I Magredi e Castelcosa by Furlan a San Giorgio della Richinvelda e Bessich a Roveredo in Piano.
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