Torna all’asta l’ex cinema Belvedere di Opicina, chiuso da 50 anni: vale 605 mila euro

È la cifra che chiedeva il Demanio nell’ultima asta andata però deserta. L’edificio abbandonato in via dei Fiordalisi è tutto vuoto e da restaurare

Micol Brusaferro
L'ex cinema Belvedere di Opicina
L'ex cinema Belvedere di Opicina

Il più grande cinema abbandonato, rimasto in piedi in provincia di Trieste, è l’ex Belvedere di Opicina, chiuso da oltre 50 anni, di proprietà del Demanio, che dopo un tentativo di vendita andato a vuoto nel 2019, a breve riproporrà l’immobile all’asta. Situato in via Fiordalisi, l’edificio all’esterno si presenta come un enorme blocco di cemento, senza aperture o finestre che diano l’idea di cosa ci sia al suo interno. Solo chi risiede nella zona o conosce la storia di Opicina, sa che quel sito era una sala per le proiezioni, un tempo frequentata e apprezzata, anche come teatro. Un luogo di ritrovo e di intrattenimenti.

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Il sito ha una superficie di quasi 900 metri quadrati, simile anche la metratura degli esterni, costituito al piano terra dalla sala a doppia altezza, dal vano del palcoscenico, dall’atrio di ingresso, da tre disimpegni, dal locale cassa, da cinque corridoi e atri nei pressi dell’uscita. È provvisto di sette bagni, sei ripostigli, tre camerini, tutto collegato da tre scale interne. Al primo piano si trovano due cabine di proiezione, quattro ulteriori camerini serviti da due ballatoi e due piccoli magazzini.

Le condizioni non sono buone, come dimostrano le foto concesse dal Demanio e scattate lo scorso anno. Proprio nel 2023 sono stati realizzati interventi di manutenzione straordinaria, in particolare in alcune parti di muratura ammalorate. Dalle immagini si vede che le sedie sono state ormai rimosse da tempo, il soffitto e le pareti mostrano i segni di infiltrazioni e qualche cedimento. Nessun dettaglio particolare che ricordi ormai l’originale funzione. Le strutture sono in cemento armato, la copertura in parte con tetto a volta e in parte con tetto piano. Tutte le informazioni sulla distribuzione degli ambienti interni e sulle caratteristiche del fabbricato si possono leggere ancora sulla scheda del Demanio online.

Nel 2019 la base d’asta era stata fissata a 605 mila euro, ma l’ex cinema non aveva suscitato l’interesse sperato, nonostante nella descrizione fossero elencate anche tante altre possibili destinazioni d’uso ammesse: residenziale, servizi, alberghiera, direzionale – si legge – commerciale al dettaglio, attrezzature collettive, parcheggi e autorimesse pertinenziali e di relazione, funzionali alle destinazioni d’uso ammesse, attività̀ connesse all’agricoltura.

Il Demanio ci riproverà ora con un nuovo annuncio ma per qualsiasi soluzione percorribile, di sicuro serviranno imponenti opere di ristrutturazione. La data non è stata ancora resa nota, ma come per gli altri beni l’avviso sarà presente anche sui portali dedicati alle vendite.

A sperare in una nuova vita per l’immobile sono in tanti. E da tanto tempo. Nel 2007 gli abitanti della zona avevano raccolto 600 firme per sollecitare la trasformazione dell’ex cinema in un centro culturale polivalente. Una proposta di rinascita a beneficio della comunità. Intanto, dopo decenni di oblio, sono poche le persone che ricordano la struttura operativa. Passando sulla via, tra le voci dei residenti, c’è chi parla di una chiusura che dura da almeno quarant’anni e chi sa semplicemente che quel posto era un vecchio cinema. Niente di più. —

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