Torna a Trieste Piazza Europa, negozianti in allarme
TRIESTE Dal 22 al 25 aprile torna il grande mercato di Piazza Europa. Lo stesso che, lo scorso anno, ha innescato polemiche a non finire tra negozianti del centro, residenti e visitatori. Proprio per prevenire la pioggia di critiche dell’edizione scorsa, quindi, il Comune ha pensando bene di rivedere alcuni dei numeri aspetti dell'organizzazione dell’evento: dalle restrizioni al traffico alle deviazioni dei percorsi dei bus fino al posizionamento di cassonetti aggiuntivi per la raccolta dei rifiuti. Una riflessione, peraltro, sollecitata anche dalle associazioni di categoria, che questa volta si sono mosse con largo anticipo per ottenere rassicurazioni sul posizionamento degli stand, che accoglieranno i 160 espositori e sui provvedimenti da adottare per non penalizzare l'attività dei negozianti “stanziali”.
Una richiesta, appunto, presa in esame dall'assessore comunale al Commercio Lorenzo Giorgi, che quest’anno punta a raggiungere le 250 mila presenze, 50 mila più rispetto al 2017. «Tra le novità più importanti a livello logistico - anticipa Giorgi - c'è la riconquista delle sponde del Canale di Ponterosso. Lo scorso anno i lavori di riqualificazione ci avevano impedito di sistemare gli stand in quella zona. Ora invece, senza andare a toccare i dehors dei pubblici esercizi, posizioneremo i gazebo anche in via Rossini, via Bellini e in un breve tratto di via Trento».
Le maggiori criticità emerse nella passata edizione riguardavano piazza della Repubblica e via Mazzini, dove i gazebo erano stati sistemati proprio a ridosso dei negozi, con il lato rivolto verso l'entrata dell'esercizio chiuso da un telone. Una formula che aveva di fatto “ingabbiato” le attività commerciali, rimaste con le vetrine oscurate. «Purtroppo, - anticipa Giorgi - non è possibile sistemare gli stand nella parte centrale della via perchè il rispetto della corsia di emergenza non lo consente». Ecco allora la soluzione alternativa, delineata nel corso di una riunione in Comune alla quale hanno preso parte anche Confcommercio e Vincenzo Rovinelli della Flash srl che si occuperà dell'allestimento dei gazebo: non verranno ospitati espositori nella zona di via Mazzini che dalla libreria Feltrinelli (precisamente dal punto in cui il marciapiede si restringe) arriva fino a piazza Goldoni, e verranno inoltre create più interruzioni del lungo serpentone di bancarelle in quella strada.
Nella pianificazione di questa edizione del grande mercato di Piazza Europa, si è tenuto conto anche delle lamentele innescate l’anno scorso dalla concentrazione degli stand gastronomici in piazza della Repubblica. I negozi con l'accesso accanto a quella piazza si erano visti obbligati a chiudere le porte per evitare di essere invasi da fumo e puzza di fritto. «Abbiamo iniziato a lavorare a questa edizione già dallo scorso novembre, - spiega Giorgi - invitando le associazioni di categoria a stendere assieme a noi la piantina con gli stand, e accogliendo molte richieste arrivate già lo scorso anno. Mi ero subito reso conto infatti che qualche errore nella passata edizione era stato commesso e che alcuni aspetti potevano essere migliorati. Non vogliamo scontentare nessuno ma creare al contrario quattro giorni di grande festa per la città».
Ecco allora anche in questo caso una soluzione che media tra le diverse esigenze. Gli stand che propongono griglie, stufati e arrosti non verranno più concentrati in piazza della Repubblica, ma “diluiti” anche in piazza Ponterosso e in piazza Sant'Antonio nell'area attorno alla fontana oggi occupata dalla bancarelle di fiori, frutta e verdura che, per l'occasione, si trasferiranno in piazza Vittorio Veneto.
Tramontata infine l'ipotesi iniziale di agganciare anche piazza Goldoni, dove resteranno le bancarelle della Coldiretti. Per le altre vie cittadine l'impianto logistico resterà più o meno il medesimo della passata edizione. Due delle quattro giornate dell'evento sono festive, - osserva Giorgi - i commercianti che vorranno approfittare delle migliaia di persone che arriveranno in città terranno aperto godendo di una bella vetrina».
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