Tondo riunisce le truppe “Al Benvenuto”
TRIESTE. Polenta e frico? Chissà. Quel che è certo è il contorno: la politica. Renzo Tondo, da buon carnico, riparte dalla tavola e chiama a raccolta i candidati eletti nel suo albergo di Tolmezzo, “Al benvenuto”, quartier generale di tante radunate.
Doppio appuntamento, ieri, dall’ex presidente della Regione. Prima ha invitato a pranzo i neo consiglieri della lista che l’ha appoggiato (tra i presenti anche Vanni Lenna) poi, di sera, i futuri colleghi d’aula del Pdl.
Sul piatto, innanzitutto, il risultato elettorale. «Mi ha fatto piacere incontrarlo - racconta Roberto Dipiazza - abbiamo parlato di tante cose e, naturalmente, anche di elezioni. Abbiamo fatto insieme un’analisi delle défaillance commesse in campagna elettorale, una campagna difficile con elezioni perse per pochissimo. Tondo, va detto, aveva le idee molto chiare per il secondo mandato, per dare una svolta alla regione. Come l’ho trovato? È una persona forte - spiega l’ex sindaco di Trieste - è un uomo concreto che conosce molto bene la regione. Mi ha fatto i complimenti per il risultato personale». Alle 19 e 30 ha bussato la squadra del Pdl. «Abbiamo ricevuto l’invito senza sapere esattamente il motivo», fa sapere Roberto Novelli, riconfermato in Consiglio. «È un’occasione di incontro tra amici, innanzitutto. Poi, certo, cercheremo di capire assieme quello che è successo, faremo il punto e inizieremo a mettere le basi per la linea politica da tenere all’opposizione. Credo che ci sia il bisogno di riordinare le idee - osserva - prima di parlare di strategie». Tra gli invitati del Pdl anche Alessandro Colautti, uno dei “papabili” per il ruolo di capogruppo. «Renzo ha invitato i neo-eletti, una cena in amicizia che non produrrà particolari risvolti politici, da quello che so io. Ovviamente qualche valutazione amichevole la faremo. Credo che prima di tutto cercheremo di capire cosa succede a livello nazionale con il governo Letta e come portare avanti le questioni più urgenti per il Friuli Venezia Giulia - anticipa il consigliere - rifletteremo sul voto e, chiaramente, sul futuro lavoro in Consiglio. Conoscendo Renzo posso tranquillamente dire che la nostra sarà un’opposizione responsabile, non c’è alcuna velleità di portare avanti un atteggiamento pregiudiziale». Si parlerà, presumibilmente, dell’ipotesi di un ricorso al Tar sul conteggio delle schede. «Stiamo analizzando anche questo all’interno del partito: rendiamoci conto che qui ci sono di mezzo 12 mila schede nulle e su una vittoria per 2 mila voti non è affatto un numero banale. Nessuno grida ai brogli - precisa Colautti - ma crediamo sia opportuno capire se ci sono state distonie forti nel voto disgiunto e, soprattutto, nell’attribuzione delle preferenze al candidato presidente».
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