Tondo prova a ricomporre il centrodestra
TRIESTE. L’ex presidente e portavoce del centrodestra in Consiglio, Renzo Tondo, chiama all’adunata tutte le forza in vista delle battaglie sull’assestamento di bilancio e sulla riforma sanitaria, così come sulla riforma degli enti locali e sulla cultura. Ieri, in una riunione concitata, i consiglieri di tutte le realtà comprese fra Nuovo centrodestra e Lega Nord si sono confrontati alla ricerca di una posizione comune sui temi caldi dei prossimi mesi.
Al termine Tondo ha commentato: «C’eravamo tutti, anche la Lega, e questo è il dato importante. Vogliamo organizzare un’opposizione unita: su alcuni temi abbiamo opinioni diverse ma su quelli fondamentali siamo concordi. Ognuno con le sue idee, ma l’uno al fianco dell’altro nell’opposizione alla giunta Serracchiani».
Tondo deve barcamenarsi fra sensibilità differenti: al momento la Lega resta improntata all’approccio movimentista alla Salvini che le ha dato nuovo respiro alle europee, il Ncd guarda alla possibilità di collaborare attivamente con la giunta ove possibile, laddove Forza Italia, e in una certa misura Autonomia responsabile, sono orientate a un’opposizione più classica.
Peroni in aula
I temi su cui il Consiglio dovrà dibattere sono di grande portata. In mattinata l’assessore alle Finanze Francesco Peroni ha spiegato alla prima commissione il succo dell’assestamento di bilancio. «La manovra di quest’anno muove da una cifra significativa - ha osservato - che ci ha consentito di assolvere a molti impegni assunti con le finanziaria di dicembre».
L’importo è di 314 milioni e 400mila euro, come già annunciato, dai quali 71 milioni e 900mila euro saranno tratti per i trasferimenti alle autonomie locali: «L’allocazione dei fondi per il 2014 è di 40 milioni, il residuo sarà dispiegato l’anno successivo». Peroni ha posto l’accento sulla concertazione di questi fondi con il Cal: «La misura è sintesi delle posizioni della giunta e della voce degli organi locali».
I dubbi di Romoli
A questo proposito il presidente del Cal, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, è intervenuto in aula esprimendo preoccupazione per la possibilità che i fondi destinati al 2015 divengano “sostituti” dei fondi ordinari: «Dividere il trasferimento sui due anni è una scelta condivisibile - ha dichiarato -. Spero però che non ci sia la tentazione di ridurre i trasferimenti ordinari del prossimo anno perché sono già stati assicurati questi 30 milioni. Sarebbe opportuno se agli enti locali venisse data garanzia che i trasferimenti straordinari di questo assestamento resteranno tali, e non saranno tramutati in quelli ordinari dell’anno prossimo». Un altro tema posto da Romoli è «l’anomalia» causata dalla sentenza della Corte dei conti «che impedisce alla giunta di includere il riporto di bilancio nel bilancio stesso: in questo modo la Regione è costretta ad avere due bilanci». Ciò significa che «gli enti locali devono fare il bilancio di previsione aspettando l’assestamento, quindi fra luglio e agosto. Un’anomalia che va sanata». Peroni ha riconosciuto il «paradosso»: «Abbiamo tamponato l’emergenza posticipando il limite di presentazione dei bilanci di previsione al 31 agosto. Una soluzione temporanea, in attesa di una sistemazione definitiva».
Riccardi: «Sarà battaglia»
Il capogruppo di Fi Riccardo Riccardi preannuncia che sui temi caldi dei prossimi mesi il suo partito sarà agguerrito: «L’opposizione ha responsabilità politiche, anche se la presidente Serracchiani sembra disinteressarsene - dichiara -. Su materie vitali non possiamo non dire la nostra. Sulla sanità, ad esempio, saremo durissimi». Proprio sulla sanità pare che Fi si appresti a portare in aula una “controriforma”, improntata sull’azienda unica, che dovrebbe venir presentata nei prossimi giorni. L’unità del centrodestra cercata da Tondo è poi per Riccardi una condizione auspicabile ma non indispensabile: «Auspico che tutta l’opposizione trovi sintonia su questo approccio, ma se così non fosse noi andremo avanti per la nostra strada».
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