Tondo: «La zarina Debora preferisce Roma»

TRIESTE. Disertano le sue cene, si spacchettano il partito e nominano coordinatori e capigruppo. Tutto senza di lui. Poi però lo tirano per la giacchetta: stai con noi o con loro? Fi o Ncd? Non cade nella trappola, Renzo Tondo. Messo all’angolo dai suoi, relegato a leader “consiliare”, fa spallucce: «Non ho intenzione di partecipare alla formazione di un pezzo». Guarda oltre: tenere il centrodestra unito e fare opposizione a Serracchiani con un occhio alle europee. Già, Debora. La «Zarina», così la bolla l’ex governatore del Friuli Venezia Giulia, che dalla rampa di lancio della segreteria del Pd, ora «zittisce» l’intero Consiglio. Pure i suoi della maggioranza che «devono solo obbedire». Bel problema adesso che si vota la Finanziaria.
«Zarina»?
Tutti devono sottostare alla Zarina e non devono presentare emendamenti. È una Finanziaria priva di significato che non dà risposte. I consiglieri sono zittiti, devono solo obbedire. E non capisco come Serracchiani possa pensare di governare facendo parte della segreteria nazionale del Pd.
Intanto che idea si è fatto della scissione nel Pdl?
Da un lato provo delusione perché ritengo che dal punto di vista generale sarebbe stato meglio mantenere un centrodestra unito. Ora, dal punto di vista del prodotto elettorale finale, forse è meglio così perché più attori sul territorio portano a casa più voti.
In Friuli Venezia Giulia si resta compatti?
Sì e ho anche l’ambizione di poter essere l’elemento che serve a tenere compatto qui il centrodestra. Il nostro compito principale è fare un’opposizione severa a Serracchiani per quello che non sta facendo. Il centrodestra può fare ancora molto per le prossime tornate elettorali e rappresenta quelle categorie dinamiche come gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti e i liberi professionisti.
La convince la riproposizione di Fi?
Berlusconi ha fatto bene a rispolverare il simbolo perché anche dal punto di vista comunicativo ha molto più appeal che il Pdl. Per quanto riguarda il passaggio della leadership penso che Berlusconi sia interessato a ridare tono e vigore a una campagna elettorale che lui prevede e vorrebbe fare quanto prima, pur sapendo che non può essere ricandidato. È bene che lui ci sia, ma penso che debba creare le condizioni per un rinnovamento per tutto il centrodestra.
Per il coordinamento di Savino a Fi si è creato un asse Trieste-Udine tra la deputata, Riccardi e Blasoni. Ma i giochi si sono fatti senza di lei.
Non so se qualcuno vuole tagliare fuori Tondo. Certamente Tondo non vuole partecipare a questa partita perché ritengo, con un po’ di ambizione, di potermi ritagliare ruoli più alti: creare le condizioni per un centrodestra unito. Fare il leader di uno spezzone non mi interessa.
Ma glielo chiedono. Sta con Fi o con il Ncd?
Mi sembra come a Natale quando si chiede ai bambini se si vuol più bene al papà o alla mamma. Non ho nessuna intenzione di partecipare alla formazione di un pezzo del centrodestra. Tenendolo unito il mio ruolo sarà di esperienza, saggezza e riferimento. Se qualcuno pensa di prendermi per la giacca per spostare la bilancia più da una parte che dall’altra non sono interessato. So che questo a Roma può creare qualche fastidio, ma a differenza della Serracchiani io non sono mai stato attento agli equilibri romani. Non vedo perché dovrei esserlo adesso. E a differenza di Serracchiani voglio bene a questa regione e concentro qui le mie energie. Io resto il capo dell’opposizione e sarebbe bello che anche il capo della maggioranza fosse qui e non fosse distratto dal suo partito con ruoli incompatibili con quello di presidente.
Si candida alle europee?
Non escludo niente. Ma ora la cosa più importante è dare una mano al Friuli Venezia Giulia. Comunque, se si creano le condizioni per dare un contributo al centrodestra ci sarò, sennò poterò avanti il mio impegno all’opposizione e poi si ricomincia la battaglia per riprendere la Regione la prossima volta.
Con Riccardi?
Visto il risultato elettorale ne ha il diritto. Ma quattro anni sono lunghissimi.
E lei si ricandiderebbe?
Non ho ambizioni personali: ho già fatto il deputato, il presidente di Regione e il sindaco. A me interessa che il centrodestra torni a vincere. Poi chi e con quale squadra è tutto da vedere. Io sono già appagato per aver governato la Regione ma sono deluso per come viene governata ora.
Si rimprovera qualcosa?
Avrei dovuto iniziare la stagione delle riforme un anno prima, su Ater e Sanità ad esempio, per renderle operative. Ma la crisi non me l’ha consentito.
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