Tondo: «Da parte mia solo rispetto e silenzio»

Il rammarico del direttore dell’Asl Ros: «Mi sento sconfitto come uomo e credente»
UDINE Qualcuno ha pensato che Renzo Tondo e la Regione avrebbero potuto intervenire. Lo ha pensato per tutto il giorno, ha atteso una presa di posizione, un chiarimento, un’interpretazione finale. In un senso o nell’altro. E invece no. Quell’intervento non è mai arrivato.


Non prima della notizia della morte di Eluana. Dopo il vertice di domenica, tra il presidente e i due assessori Vladimir Kosic e Federica Seganti, la Regione aveva fatto sapere che sarebbero seguiti accertamenti sulla Quiete e sulle modalità del ricovero di Eluana. E si sono così alimentate per ore voci su uno possibile stop all’interruzione di idratazione e alimentazione della donna in stato vegetativo da 17 anni. Voci che si concentravano in particolare sulla figura di Giorgio Ros, direttore generale dell’Ass 4 Medio Friuli che ha giurisdizione sulla casa di risposo dove era ricoverata Eluana.


Proprio a Ros competeva stabilire se le «anomalie amministrative» riscontrate dai Nas, cioè la presunta costituzione ex novo di una struttura sanitaria all'interno della Quiete per attuare la procedura prevista sulla base del decreto della Corte d'Appello di Milano, fossero tali da poter portare a una chiusura immediata dell'attività sanitaria come previsto dall'articolo 193 del Testo unico in materia. Un’attesa lunga un giorno. Riunione dopo riunione. Un’altra, pure ieri, tra Tondo, Kosic e Seganti, presente anche Ros. Al centro dell'incontro l'esame dei risultati dell'ispezione dei tecnici della Ass 4. Con conclusione il nulla di fatto: si va avanti. Dagli accertamenti eseguiti su disposizione della Regione, veniva fatto sapere, non erano emersi elementi tali da indurre a un intervento sulla casa di riposo.


Non un intervento, non un parola. «Rispetto e silenzio», ribadiva Tondo. «Fin dall'inizio - aggiungeva - ho scelto quella strada evitando ogni facile esposizione mediatica e declinando numerosi inviti a trasmissioni televisive e interviste di ogni tipo. Non ho rilasciato - aggiungeva - altre dichiarazioni». In serata, la morte di Eluana. E le parole di Ros: «Mi sento sconfitto come uomo e come credente, ma sono assolutamente sereno per tutti gli atti che ho disposto da professionista in questa vicenda. Ho agito sempre in piena e totale autonomia firmando tutti gli atti con assoluta libertà. Non so se sarei stato in grado di salvarla se la procedura messa in atto domenica e proseguita in giornata si fosse mossa prima. Non devo dirlo io». Ros ha concluso in serata la relazione che stamattina invierà al presidente Tondo e al Procuratore della repubblica di Udine Antonio Biancardi.


Mentre le polemiche sono solo all’inizio. «Esprimo profonda delusione e dispiacere per l’ambiguità del presidente Tondo nella vicenda di Eluana Englaro», affermava già ieri pomeriggio Piero Colussi dei Cittadini. E, alla notizia della morte, il leghista Federico Razzini: «Sono indignato per come le istituzioni regionali hanno subito passivamente il compimento di questa uccisione. Una macchia per Udine e il Friuli Venezia Giulia».

Riproduzione riservata © Il Piccolo