Tondo: «Avanti con i tagli E tutti diano una mano»

Tondo: «Ho ricevuto decine e decine di messaggini ma ho fatto di testa mia La campagna del Piccolo? È stata uno stimolo ma non ho condiviso il titolo». La campagna del Piccolo chiude con 7230 firme 

TRIESTE Dice di aver visto «facce convinte» dei suoi assessori. E, anche per questo, non ha dubbi che le riforme «si faranno». Ma Renzo Tondo aggiunge anche che la campagna del “Piccolo” dimezziamoli «ha fatto da stimolo». E ancora il governatore del Friuli Venezia Giulia ribadisce: «Tutti facciano la loro parte. Anche chi non ha colto il significato delle mie parole».

Presidente Renzo Tondo, “dimezziamoli” ha raccolto oltre 7mila firme. Se l’aspettava?

Non ho condiviso il titolo, ma lo stimolo sì. Ha aumentato la consapevolezza della strada ineludibile delle riforme che porto avanti.

Perché non si è presentato con proposte di legge già scritte?

Era il solo modo per arrivare direttamente alle gente. Ora la giunta è consapevole che il presidente ha indicato una strada da percorrere. E ha deciso di seguirmi.

Perché ha proposto di scendere a 48 consiglieri e non è andato oltre?

Per un’esigenza di rappresentanza, tenuto anche conto della possibile abrogazione delle Province. In regione ci sono il Friuli, la Venezia Giulia, la montagna, la Carnia, il Pordenonese al confine con il Veneto che chiedono di esserci. La democrazia ha un suo costo e, in ogni caso, passeremmo da 67 a 50.

Lei conta anche la riduzione degli assessori esterni a due. Perché non eliminarli del tutto?

Ci possono essere esterni alla politica in grado di dare un grande contributo. Dopo di che, se come spero toccherà ancora a me nel 2013, i due esterni potrebbero anche non esserci. La “sua” giunta avrebbe otto assessori.

È già pronto al taglio?

L’esecutivo in carica è stato investito di compiti importanti. Al termine del percorso vedremo se sarà il caso di rivedere l’assetto. Ma non è un tema all’ordine del giorno.

Si dice che, eventualmente, a rischio taglio sarebbero Garlatti e Kosic. Conferma?

Sono solo i desideri di qualcuno. Me ne arrivano anche altri. Mi comporterò come con gli sms, non ne terrò conto.

Quali sms?

Quelli che ho raccolto, e sono stati decine. Potrei fare una piccola pubblicazione di quanti mi incoraggiavano ad andare avanti aggiungendo un loro “però”, un loro “ma”, un loro “se”. Su tutto. La sola cosa che non mi hanno segnalato è stata la scuola merletti di Gorizia. Avessi sommato quei messaggi, non avrei fatto alcunché.

Non è intervenuto sulle indennità. Ci sono state pressioni in tal senso?

No. Sono convinto che i compensi ai consiglieri regionali non siano troppo elevati, tenendo conto delle spese per la campagna elettorale, del contributo da dare al partito, delle uscite di rappresentanza. E anche del fatto che i nostri sono gli stipendi più bassi d’Italia. Camere e Confidi si sono lamentati della sua ghigliottina. Ricordano di non pesare sul pubblico. È un’ottica riduttiva e provinciale. Il problema è dare unitarietà a una regione piccola che si può permettere il lusso di essere unica. Non impongo niente. Ma chi coglie il messaggio sa di avere nello statuto la via per l’accorpamento, un modo di ragionare in grande.

E a chi le dice che sta facendo campagna elettorale?

Proponga un’alternativa. E confrontiamoci.

Meglio, nel 2013, con Berlusconi o senza?

Premesso che il premier è ingiustamente attaccato da 15 anni, preciso una mia precedente affermazione. Non sono per una larga coalizione, ma per un accordo con l’Udc, anche a Roma. Se servisse a questo, il passo indietro di Berlusconi sarebbe una soluzione utile.

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