Tondo: Ass, situazione senza uguali in regione
Il Pd insorge. Omero: è un’iniziativa politica. Nesladek: non si comprometta il lavoro di anni
Renzo Tondo
«Non risulta al momento esserci una situazione analoga in nessuna delle altre Aziende sanitarie dislocate sul territorio regionale». Così il presidente della Regione Renzo Tondo ha risposto ieri in aula all’interrogazione del consigliere Pd Sergio Lupieri (sottoscritta dal capogruppo Moretton) sulle motivazioni dell’ispezione disposta dall’assessore Vladimiro Kosic per verificare la corretta gestione dell’Azienda sanitaria triestina diretta da Franco Rotelli.
«Ricorso a proroga per servizi ormai già giunti a scadenza»; servizi esternalizzati - «segreteria, informazione e orientamento» - con «decorrenza anteriore alla data del provvedimento che dispone l’esternalizzazione stessa»; «perplessità sulla necessità e possibilità di ricorrere» a esternalizzazioni per quei servizi. Questi alcuni punti evidenziati dal Collegio sindacale dell’Ass, la cui relazione ha innescato la decisione dell’ispezione. Tra i punti citati da Tondo, «il trasferimento dei servizi del Distretto 2 in un’unica sede in struttura non idonea», la «riduzione della tipologia di prestazioni erogabili dai distretti» e l’utilizzo di «stanziamenti a carico del fondo sanitario regionale per interventi di valenza non sanitaria».
Il governatore ha precisato che «l’intrinseca natura dell’attività ispettiva non necessariamente si concreta nella possibilità di avvisare in tempo utile le persone coinvolte». Tondo ha poi ricordato il curriculum dell’ispettore nominato, il direttore amministrativo dell’Ulss 18 di Rovigo Iginio Eleopra: costo totale dell’operazione, 21 mila euro.
La risposta solleva delle repliche. «Non entro nello specifico delle ragioni» attacca il capogruppo Pd in Comune Fabio Omero, «anche se certe prese di posizione precedenti di esponenti triestini del Pdl mi fanno sospettare che l'accertamento non sia solo di natura burocratica-amministrativa, ma sia conseguenza soprattutto politica di quella campagna denigratoria contro l'operato dei vertici aziendali, a fronte di elevati livelli assistenziali riconosciuti in città, nel Paese e dall'Oms».
Omero sottolinea «l’assenza, meglio sarebbe dire il mutismo, del Comune. Certo», in caso di ispezione «è buona norma lasciare che essa segua il suo corso», ma «tra le ipotesi di violazione Kosic elenca il trasferimento del Distretto 2. Trasferimento che ha avuto l'avallo della conferenza dei sindaci. I nostri rappresentanti comunali forse erano assenti?» Omero ricorda poi che «a marzo 2008, alla firma dell’Accordo di programma per il Piano di zona del Comune, l’assessore comunale Grilli considerava questo accordo un modello esemplare di collaborazione tra soggetti istituzionali e non solo».
Secondo Lupieri, «non sono motivate le osservazioni che hanno dato avvio all'ispezione». Le osservazioni del Collegio sindacale sono «discutibili, vi sarà certo una risposta puntuale, chiara e completa», ma «la contestazione poteva essere svolta tutta all'interno del nostro Servizio sanitario regionale senza una ispezione da 21 mila euro. Soldi pubblici» su cui «potrebbe intervenire la Corte dei Conti».
Scrive infine il sindaco di Muggia Nerio Nesladek: «Nell’ambito di Muggia-San Dorligo nessuno di noi ha avuto la percezione di un qualsiasi calo dei servizi sul territorio», «al contrario possiamo constatare come i servizi sanitari sul territorio di nostra competenza siano cresciuti in questi anni», grazie «all’attuale gestione e alla tenace opera di cambiamento e miglioramento» portata avanti da Rotelli.
Nessun problema è finora emerso «nelle sedi in cui normalmente si discute e si pianifica l’assistenza socio sanitaria come l’assemblea dei sindaci di ambito o il coordinamento delle assemblee dei sindaci», aggiunge Nesladek: «Ci attiveremo per richiedere una riunione dei suddetti organismi, sedi più opportune per discutere e prendere una posizione sull’argomento. Non vogliamo correre il rischio - chiude Nesladek - di vedere compromettere un lavoro di anni sul territorio che noi giudichiamo un ottimo esempio di assistenza sanitaria pubblica».
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