Tondo accelera, nuovo partito a Natale
TRIESTE. Svolta nel centrodestra. Il presidente Renzo Tondo, candidato alle prossime elezioni, ha annunciato una convention regionale in cui lancerà il partito che lo traghetterà alle urne. L’evento si terrà a dicembre, prima di Natale. Nell’occasione, con ogni probabilità, sarà presentato il simbolo del nuovo contenitore politico che, salvo ripensamenti, andrà sotto il nome di “Popolo del Fvg per Tondo presidente”. Un marchio di fabbrica che la dice tutta: il governatore intende smarcarsi completamente dalla palude nazionale. Dal caos del Pdl, innanzitutto, e da quel «centralismo strisciante del governo Monti» - per usare le parole del coordinatore regionale Isidoro Gottardo - che ha fatto vedere tutti i suoi effetti nell’ultima Finanziaria.
Il colpo di scena ieri mattina, durante il faccia a faccia organizzato a Udine tra i consiglieri regionali e gli assessori del Pdl. Si doveva discutere di Finanziaria ma Tondo ha scoperto le sue carte anche sul fronte squisitamente politico. La strada ora è spianata, i suoi sono con lui, ma il presidente non ha ancora un tappeto rosso davanti: serve prima un confronto con i parlamentari, è stato il rilievo di Bruno Marini. Tondo ha accettato. E serve pure il coinvolgimento dei coordinamenti provinciali, come avrebbe fatto notare l’assessore alle Finanze, nonché coordinatrice a Trieste, Sandra Savino. Ma, a sentire Gottardo, la macchina è ben che avviata. «Stiamo delineando un programma e stiamo già lavorando in modo operativo per organizzare la convention», chiarisce il parlamentare. «Tondo non ha fatto nulla di testa sua – evidenzia ancora il coordinatore regionale – c’è stata un’attenta valutazione e oggi (ieri ndr) ci siamo parlati. Due settimane fa – racconta – c’è stato un incontro con tra coordinatori provinciali e regionali e la condivisione c’è». I tempi per imprimere un’accelerazione alla campagna elettorale del presidente in carica, dunque, sono maturi. La parola d’ordine, che ormai si ripete come un mantra, è «rafforzare l’autonomia da Roma», sottolinea Gottardo. «Una posizione che già nel 2008 avevamo marcato con le alleanze e i programmi – ripercorre il parlamentare – ma che ora dobbiamo intensificare rispetto al centralismo strisciante del governo. Va detto però che, come ha fatto notare Tondo, noi non disconosciamo la nostra appartenenza». Per capire che aria tira dalle parti del Pdl Fvg, rispetto ai palazzi romani, è il caso di richiamarsi alle dichiarazioni di Luca Ciriani, vice-presidente della Regione. «Quello di Berlusconi, se lo farà sarà un partito del 5%, insomma una pistola scarica. Tondo – ha confermato Ciriani dopo la riunione del Pdl – ci ha detto che intende proseguire spedito sul Popolo del Fvg per Tondo presidente e tutto il Pdl regionale è con lui. Non ne possiamo più delle lungaggini e dei temporeggiamenti romani». Ciriani ha anche criticato il comportamento dell’ex premier che «ha messo Alfano ai vertici, ma quando questi ha preteso un po’ di autonomia ha fatto e fa di tutto per screditarlo. Noi che prossimamente andremo al voto per il rinnovo del Consiglio abbiamo deciso. Saremo il Popolo del Fvg per Tondo presidente». Concetto fin troppo chiaro. Nemmeno Marini ha dubbi: «Si va avanti così, è una proposta che mi trova d’accordo, visto che con il quadro nazionale siamo ai livelli di psicodramma. Una situazione intollerabile: un nostro partito è necessario anche come scappatoia dai guai nazionali se il Pdl si spacca. Comunque – esorta Marini – prima di questa convention serve un passaggio: una riunione con tutto il gruppo consiliare, gli assessori, i parlamentari e i coordinatori». Questo è il percorso, insomma. Il pordenonese Franco Dal Mas, tra i più accesi sostenitori dell’autonomia regionale, appoggia pienamente il presidente: «Noi, grazie a un’ottima politica di contenimento del debito e a una gestione oculata delle risorse, siamo riusciti a tenere in piedi il sistema. Ma il governo non ha consapevolezza di questo. Noi non possiamo stare in ginocchio e consideriamo anche che il Pdl nazionale è mezzo morto. La convention sarà una chiamata a raccolta che porterà alla nascita del nuovo soggetto politico, ancorato al centrodestra e all’autonomia».
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