Tombe chic e loculi low cost: a Trieste sepolture per tutte le tasche

“Riposare” negli spazi di Sant’Anna per un secolo può costare da 877 a 93 mila euro. Tariffa da 604 euro per la cremazione. Disperdere le ceneri richiede 244 euro in più
Una tomba al cimitero di San'Anna
Una tomba al cimitero di San'Anna

TRIESTE Altro che una livella. Totò farebbe fatica a declamare i suoi versi al cimitero di Sant’Anna. Improbabile trovare il marchese e il netturbino vicini di tomba. Magari è un “aldilà multietnico”, come descrisse Curci, ma a Trieste la terra è tutt’altro che lieve. Piuttosto cara. Più cara del caro estinto. La morte da queste parti è una questione di classe. Ci sono tombe di prima classe, di seconda, di terza e persino di quarta. Un ultimo viaggio a tariffe variabili che neppure le Ferrovie dello Stato contemplano più.

Si va dalla tomba di prima classe che costa 93.138,99 euro a quella, più economica, per cui bastano 4.049,53 euro (posto salma) ridotti a 877,40 nel caso si tratti solo di “resti” di eventuali “estumulazioni”. In entrambi in casi di tratta di canoni per 99 anni. Neppure la morte è per sempre.

Nel caso delle tombe a sterro (cumulo) singolo o doppio si pagano rispettivamente 7.127,15 e 3563,58 euro per 99 anni e 2.850,87 e 1425,43 per 40 anni. Dipende da quanto a lungo si vuole riposare a Sant’Anna. Volendo, per quasi un secolo, si può avere a disposizione una tomba di quarta classe (sette metri quadrati) pagando 14.173,32 euro. La tariffa sale a 24.297,13 euro se ci si allarga a 12 metri quadrati, a 32.396,17 se si preferisce stare comodi con 16 metri quadrati. Se, invece, si vuole risparmiare ci sono sempre i loculi per tutti i gusti. Un buon loculo in prima fila si può trovare per 337,47 euro per 25 anni. E se si opta per uno sotterraneo si può scendere fino a 236,98.

È quanto si scopre sfogliando il tariffario del Comune di Trieste per il cimitero di Sant’Anna che deriva dalla deliberazione del Consiglio comunale del 22 dicembre 1999. Non ci sono stati rincari o adeguamenti Istat. L’inflazione è stata seppellita, per ora, con il passaggio dalla lira all’euro. Dal primo giugno 2000, inoltre, la gestione dei servizi funerari e cimiteriali di Trieste è affidata ad AcegasAps (da quest’anno anche Amga). «Le aree concesse possono riguardare sepolture singole (loculi colombari, loculi ossari, loculi cinerari) oppure sepolture multiple (tombe di famiglia) - spiega l’ex municipalizzata -. Di norma viene stipulato un contratto fra il privato cittadino e il Comune che gli concede l’utilizzo della sepoltura per sé, e per la sua famiglia, per un certo numero di anni. Il contratto si riferisce ai posti di sepoltura mentre il monumento funebre, o i segni funerari, sono di proprietà del concessionario, che ha l’obbligo di manutenerli in buono stato nel tempo, fino alla scadenza del contratto».

L’AcegasApsAmga istruisce, invece, tutte le pratiche per conto del Comune che sottoscrive i contratti come ente proprietario dei cimiteri. Non vanno poi dimenticante le spese accessorie. La luce eterna non è gratuita. L’illuminazione elettrica votiva prevede un canone annuo di 12,33 euro a cui si devono aggiungere le spese di allacciamento (34,50 euro nel campo di sepolture multiple, tombe di famiglie, o di 24,61 euro nel caso di sepolture singole).

Ceneri alle ceneri. Neppure la cremazione è indolore. La tariffa è di 604,60 a cadavere. Nel caso poi si vogliano disperdere le ceneri bisogna aggiungere una tariffa una tantum di 244,29 euro. Un fenomeno in crescita. Oltre 1.800 all’anno le persone che dispongono di venir cremate al momento della morte. E ogni anno più di 200 sono le famiglie che celebrano il rito funebre presso il cinerario di Sant’Anna. I diritti di estumulazione che sono pari a 362.27 euro ridotto a 92,27 nel caso di resti o ceneri.

Far aprire e chiudere una tomba, invece, costa solo 131,94 euro. Vi basta? Nulla è gratuito. Si paga 12,31 euro per la saldatura del cofanetto resti. Il collocamento di un monumento nelle tombe di classe costa 128,49 euro (39,25 se si tratta solo di una lapide). L’unica cosa che può consolare è il crollo dei funerali, conseguenza forse del calo demografico e dell’allungamento della vita. Negli anni ’90 del secolo scorso ogni anno nel Comune si celebravano in media quattromila funerali. Nel 2000 sono stati 3.351. Nel 2010 appena 2.994. Visto che il costo di un funerale a Trieste oscilla tra i 1.350 e i 1.700 euro fate un po’ voi i conti. La morte non paga più come una volta. “Mi tuti li odio / quei morti in zimitero / lori che soto / più gnente no’ ghe servi”, scriveva il poeta Claudio Grisancich. A pagare, in ogni caso, sono sempre i vivi.

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