Tiranti e prime cure per il Bobolar
STARANZANO. Arrivano le prime “cure” per il secolare Bobolar. La pianta simbolo di Staranzano, ubicata nel cuore del paese in piazza Dante, deve superare un difficile momento. A pochi giorni dallo strappo di un grande ramo, infatti, è entrata in azione una squadra di quattro alpinisti in modo da evitare spiacevoli complicazioni. Una ditta specializzata, la Silvatica di Villorba in provincia di Treviso, ha cominciato a mettere in sicurezza una pianta che conosce molto bene prendendose cura qualche anno. La squadra di esperti botanici ha cominciato l’intervento utilizzando una tecnica nata negli Stati Uniti e denominata tree-climbing, cioè arrampicata sull’albero, utilizzata da un po’ di tempo anche in Italia.
Per la stabilità della pianta gli esperti hanno effettuato due operazioni: prima di tutto sfoltito la parte superiore dei rami in eccedenza, mediante una potatura mirata con un alleggerimento della chioma, e poi sistemato in diverse sezioni dell’albero delle cinghie-tiranti collegate al fusto principale, in modo da sostenere il peso di alcuni rami ritenuti critici. Gli addetti, coordinati dal responsabile della squadra a terra su dove intervenire, si sono arrampicati con le funi di sicurezza in cima alla pianta eliminando i rami senza compromettere la forza della pianta.
Dopo i lavori di potatura il Bobolar (o bagolaro dal nome scientifico Celtis australis), mostra in tutta la sua rotondità un’ampia zona libera, più ariosa che non contrasta con la forma originale. Per quanto riguarda, invece, la recente caduta del grande ramo, dagli esperti è arrivata la conferma che è stata provocata dalla presenza del fungo Ganoderma adspersum, rilevato anche da un odore forte e pungente, che “mangia” la pianta all’interno del fusto. Dove si annida il fungo spuntano diverse incrinature direttamente sulla corteccia determinando, quindi, una diminuzione della vitalità in quel punto. Un indebolimento che causa il crollo dei rami. Per ripulire la zona è stata effettuata una sorta di “medicazione” anti-parassitaria sul fusto, proprio nel tratto del distacco del ramo.
Questi i primi interventi urgenti effettuati per la salvaguardia del Bobolar che, dopo lo spavento iniziale per il crollo, non desta preoccupazioni ma bisogna tenere sempre alta la guardia e seguire con attenzione tutte le fasi della crescita dell’albero e della sua manutenzione. È prevista, perciò, una cura intensiva della pianta e una programmazione a tempo di una serie di operazioni oltre a controlli più frequenti e accurati. Le verifiche approfondite della salute dell’albero erano programmate ogni tre anni, ma adesso dopo l’incidente dovranno essere più continui. Il controllo è affidato all’Ufficio Gestione del Territorio a cui Staranzano chiede un occhio di riguardo per la secolare pianta... In questi giorni la ditta effettuerà lo stesso trattamento anche al Bobolarino, un bagolare di dimensioni più contenute rispetto fratello maggiore situato nel giardino adiacente.
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