Tiramisù doc: la Bisiacaria porta nuove prove

Manifesto del 1947 già pubblicizzava il tiremesu di Pieris. Flavia Cosolo, figlia di Mario, presenta nuove “prove” a sostegno delle rivendicazioni bisiache del famoso dolce

SAN CANZIAN D’ISONZO
Che la Coppa Vetturino si fosse trasformata in “Tireme su” subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale lo dimostra un manifesto realizzato da un disegnatore nel cantiere navale, Riccardo Maserotti, e spuntato ora fuori in alcune foto riscoperte in un ripostiglio di casa Cosolo. Gianna e Flavia, le figlie di Mario, storico patron del noto locale di Pieris e inventore del dolce a base di uova, zucchero, cioccolato, ma non mascarpone, ritengono rappresenti una prova importante a sostegno delle rivendicazioni della Bisiacaria. «Continuo a ripetere che non c’è la volontà di reclamare copyright o altro, ma solo di difendere - spiega la figlia Flavia - un’eccellenza di questo territorio e il fatto che il primo a utilizzare quel nome per un dolce è stato mio padre e il suo ristorante». Nel manifesto, una copia unica, di cui purtroppo non pare rimasta traccia, si legge “Il Tirime su creato da Mario vale più di quel che costa”.
La grafia, come rileva Cesare Zorzin, cultore di storia locale, il cui lavoro di ricerca ha prodotto, assieme all’Ecomuseo territori del Consorzio culturale, una mostra dedicata al Vetturino, rimanda in modo molto chiaro alla grafica utilizzata ancora negli ultimi anni del Ventennio. Fatto sta che il manifesto compare per la prima volta in un’immagine del 1947 per rispuntare poi alle spalle di Tiberio Mitri e Fulvia Franco che la sera del 19 gennaio 1950 festeggiarono il loro matrimonio proprio al Vetturino. «Crediamo comunque sia importante anche quanto scritto nel 1975 da Giorgio Mistretta, un giornalista romano, sul mensile “La Buona Tavola”», affermano Flavia Cosolo e Cesare Zorzin. Nel presentare una carrellata dei migliori locali e cantine del Friuli, Mistretta tocca anche Pieris e il suo Vetturino. Dopo averne decantato primi e secondi, Mistretta si sofferma proprio sul “Tireme su”. «Oltre alle molte specialità già citate - dice -, merita un discorso a parte il “tirame su” servito al dessert: si tratta di un semifreddo a base di zabaione creato nel 1935 e capostipite di una tutta una numerosa famiglia di “tirame su” che si possono incontrare oggi nelle trattorie friulane». «Quello che rivendichiamo è la paternità del nome - affermano Flavia Cosolo e Cesare Zorzin -, non certo del dolce ora noto in tutto il mondo, e il riconoscimento di ciò che fu Mario Cosolo, noto a livello nazionale per la sua cucina, spesso al fianco di uno dei maestri della cucina italiana, Luigi Carnacina, e ospite del programma di cucina “Colazione allo studio 7” (1971), antesignano degli attuali format gastronomici. Ecco perché la raccolta di firme in difesa della partenità bisiaca del “Tireme su” o “Tirime su” è proseguita anche giovedì a Vermegliano alla festa di Santo Stefano. «Siamo attorno alle 300 firme e non ci fermiamo», sottolinea Zorzin.
Laura Blasich

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