Tinta sbagliata, “rissa” al salone e alla fine arrivano i Carabinieri

TRIESTE. Una tinta non riuscita, le proteste della cliente e il feroce litigio con la parrucchiera. Sono intervenuti i Carabinieri, l’altra mattina, al salone “Mani di forbici” di via Roma. La cliente insoddisfatta è una trentaduenne triestina, Erica, che ha affidato a un post su Facebook il suo sfogo sul trattamento ricevuto. Il post potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio: la titolare del salone, Annalisa D’Auria, che ha tutta un’altra versione sull’increscioso episodio («ho testimoni», dice), minaccia di far partire una denuncia per diffamazione.
È stata la trentaduenne a sollevare il caso. «Volevo passare da castana a bionda – riferisce al Piccolo la giovane – quindi il giorno prima mi ero recata in un negozio vicino a via Carducci per acquistare il colore, con l’intenzione di farmi la tinta da sola. Ma uno dei dipendenti mi aveva convinto ad andare al “Mani di forbice” di via Roma. Il giorno dopo mi sono quindi recata nel posto indicato portandomi dietro la tonalità del biondo che desideravo, il 9.3, dal momento che nel catalogo di quel salone non c’era. Il colore l’ho quindi comprato io in un altro negozio e con quello mi sono presentata al “Mani di forbice”, dove per il trattamento mi hanno chiesto 50 euro».
Tale trattamento, al salone di via Roma, dura quarantacinque minuti. A un certo punto la cliente, guardandosi allo specchio, si accorge che l’effetto non è quello che si aspettava. «I capelli non erano biondi, avevo una sorta di bicolore: castano, quello di origine, e rossiccio». Si può immaginare la delusione della cliente che, fuor di metafora, si sente davvero conciata per le feste. «Anziché cominciare con la decolorazione, come bisognerebbe fare per schiarire i capelli, mi hanno messo direttamente la tinta in testa. Un disastro...».
La trentaduenne protesta e chiede spiegazioni alla parrucchiera: «La reazione è stata violenta. Si è offesa e mi ha lanciato addosso il catalogo... poi mi ha preso per il collo... anche le altre dipendenti del salone sono intervenute. A quel punto ho chiamato i Carabinieri».
La pattuglia che arriva in via Roma riesce a calmare gli animi evitando che la situazione degeneri ulteriormente. La trentaduenne Erica se ne va piccata rivolgendosi a un altro salone per correggere l’errore, dove paga 160 euro e ottiene la chioma agognata.
Ma al “Mani di forbice” di via Roma raccontano un’altra storia. «La signora si è presentata con la sua tinta, dicendo che voleva risparmiare. Io, comunque, quella tonalità di biondo ce l’ho in negozio. Poi la signora ci ha chiesto di non fare la decolorazione, proprio per risparmiare ancora, perché – così ha detto – non aveva soldi. A un tratto, quando ancora aveva i capelli bagnati – aggiunge la titolare del salone – la cliente ha iniziato a protestare dicendo che la tinta non le andava bene. Quindi si è messa a offendermi dandomi della “napoletana di m...”. Nessuno l’ha aggredita. Anzi, è lei che è sbottata insultando il personale presente. Credo che, dopo quello che abbiamo letto su Facebook, sporgeremo querela perché il salone si ritiene diffamato».
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