Tigro, il gatto sparito “riaffiora” su un calendario Usa
di Laura Tonero
Una foto del gatto Tigro, il vecchio Re di Cavana scomparso improvvisamente la scorsa estate, è finita sul "365Cat Calendar”. Il calendario edito negli Stati Uniti dalla Workman Publishing di New York è molto amato dagli appassionati dei felini e viene distribuito anche in alcune cartolerie della nostra città.
Una beffa del destino ma pure una soddisfazione per quanti hanno amato quel micione color rosa sempre a zonzo tra piazza Hortis e piazza Cavana.
Nel 2011, alcuni mesi prima della sparizione del leggendario Tigro, un gruppo di triestini lo aveva immortalato mentre dormiva su una Vespa e spedito la foto alla redazione del calendario sperando di vedersela pubblicare. Il titolo dell’immagine, vista l’internazionalità dell’iniziativa, era “King of the Road”. Alcuni giorni fa la buona notizia: quella bella foto di Tigro è stata scelta come soggetto di una delle pagine del simpatico calendario da scrivania, con un gatto per ogni foglio quotidiano.
Lui, pacioso, sonnacchioso, protagonista di una pagina Facebook con migliaia di fan, sarà il protagonista del 6 luglio 2013.
Ogni anno all’indirizzo del più venduto calendario statunitense arrivano migliaia di foto da tutto il mondo. E gli editori scelgono un’immagine per ogni giorno dell’anno. Così Tigro acquisirà fama mondiale. Il gattone, soggetto di migliaia di foto, ritratto in dei quadri e ispirazione di alcune poesie, non passeggia per Cavana dal giugno 2011. E’ sparito improvvisamente, di lui non si hanno più notizie.
I residenti e i commercianti della zona lo hanno cercato ovunque. Qualcuno, pur di avere sue notizie, si era rivolto persino ad una cartomante. Solo dopo mesi di annunci e ricerche si sono rassegnati.
Per qualcuno il gatto si è sentito male ed è andato a morire lontano dalla zona che frequentava abitualmente. Per altri è stato preso da qualcuno che non ha resistito di fronte alla sua bellezza.
Tigro viveva in Cavana da 8 anni. Era stato abbandonato in quella piazza da un gruppo di studenti universitari e in pochi mesi era diventato la mascotte della zona.
Il suo padrone adottivo, il suo punto di riferimento era Nino Nangano, il fruttivendolo. Era lui che lo trovava all’alba quando alzava le serrande e lo salutava la sera prima di chiudere il negozio.
Tigro entrava e usciva liberamente da ogni negozio della zona, si faceva un giro nei camerini di un negozio di abbigliamento, andava a reclamare un sardone dal pescivendolo, girava tra gli scaffali della vicina libreria. Ma soprattutto dormiva e prendeva il sole spaparanzato sulla sedia di un bar o sulla sella di qualche motorino. E chi passava, rapito dalla sua bellezza, gli regalava qualche carezza.
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