Tiare, le aziende non pagate scendono in piazza

L’appuntamento è per sabato. «Attorno alle 10». Le ditte e il neocostituito comitato dei lavoratori non pagati per gli interventi effettuati a Tiare shopping daranno vita ad una manifestazione davanti al parco commerciale di Villesse. Ad annunciarlo Giulio Reino della “Crc srl” di Cavenago Brianza. «La misura è colma. Questa volta la manifestazione ci sarà», annuncia sicuro.
Già nel passato, in due distinte occasioni, erano state annunciate mobilitazioni ma, poi, non si era fatto nulla perché erano intervenute riunioni che avevano contribuito calmare, temporaneamente, le acque. «Ma questa volta - fa eco Emil Togni della “Clima 2000 srl” di Brescia - facciamo sul serio. Ormai, la questione ha superato ogni limite. Ci sono imprese, come la mia, che hanno la fila fuori dalla porta di fornitori che devono essere pagati. Questa situazione sta causando un immenso effetto domino. È come se si stesse disputando una partita di ping pong e noi ditte che attendono di essere pagate siamo la pallina».
Quello che non si riesce ancora a capire è chi abbia trattenuto i soldi, ovvero di chi è la responsabilità effettiva di questa intricatissima vicenda. Inter Ikea, come scritto nei giorni scorsi, ha respinto ogni addebito. Così come Arco immobiliare srl che smentisce quanto pubblicato il 20 marzo scorso. «Immobiliare Arco srl e Fogliata spa di Brescia, quale general contractor, hanno pagato, stanno pagando e pagheranno sino al saldo del dovuto tutte le società subappaltatrici e i subfornitori che, per le stesse, hanno lavorato al Tiare shopping».
È uno dei passaggi fondamentali dell’intervento dell’avvocato Gianluca Bettelli della “Bettelli & Partner”, lo studio legale di Modena che tutela la società che “fisicamente” ha costruito il parco commerciale di Villesse. «Le nostre clienti sono consapevoli che diverse imprese, più o meno grandi, come voi dite “sono da tempo in fibrillazione”, ma i fatti vanno ricostruiti compiutamente. Tali imprese, infatti, non sono creditrici nè di Arco, nè di Fogliata: in realtà, si tratta di subfornitori e/o subappaltatori di imprese terze, a loro volta, subappaltatrici della Fogliata e quindi di Arco. In sostanza - spiega l’avvocato - ciò che è realmente avvenuto è presto detto: alcune imprese, delle quali Arco e Fogliata si sono avvalse nella costruzione di Tiare shopping, pur essendo state puntualmente pagate per l’attività svolta, non hanno a loro volta pagato i propri subfornitori e/o subappaltatori, trattenendo, quindi, i soldi incassati. Tale verità - scrive l’avvocato Bettelli - è incontrovertibile. Di quanto sopra esiste prova documentale inconfutabile, rappresentata dalla circostanza che tutti i pagamenti ai subappaltatori e subfornitori di Arco e Fogliata sono stati eseguiti attraverso il conferimento, da parte di queste ultime due imprese, di deleghe passive di pagamento nei confronti della committente principale, Villesse Shopping Centre. Tale modalità, non prevedendo che i fondi destinati ai subfornitori e/o subappaltatori transitassero nemmeno per un momento nelle casse di Arco immobiliare e Fogliata, costituisce di fatto la garanzia assoluta che nè Arco, nè Fogliata possono aver trattenuto alcuna somma in danno delle altre imprese».
C’è di più. «Come confermano gli accordi scritti conclusi con moltissime imprese subfornitrici e subappaltatrici che hanno lavorato al cantiere di Tiare, Arco e Fogliata, avuto conoscenza dei mancati pagamenti nei confronti di tante imprese (soprattutto di manodopera) da parte dei subfornitori, si è fatta carico di provvedere sempre con il metodo delle delega passiva al pagamento delle imprese per diversi milioni di euro - specifica l’avvocato -. Tutto ciò pur non avendo alcun debito nei loro confronti».
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