Tex Giulia, per 15 giorni bloccata la produzione

Da oggi e sino all’8 novembre verrà bloccata la produzione alla “Tex Giulia”, l’azienda del gruppo Gabel finita nell’occhio del ciclone dopo l’annuncio da parte della proprietà di 26/27 nuovi esuberi.
A portare la (pessima) notizia i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl. L’azienda, infatti, ha annunciato loro l’interruzione dell’attività per due settimane con la collocazione in cassa integrazione del personale. Una decisione che preoccupa ulteriormente i dipendenti, i quali hanno deciso, in questo periodo, di attivare un monitoraggio permanente dello stabilimento per tenere sotto controllo i “movimenti” di entrata e uscita dalla fabbrica. Insomma, il timore è che vengano smontati e trasferiti altrove tutti i macchinari e le attrezzature. «Naturalmente - ribadiscono Livio Menon della Cgil e Mauro Ferrante della Cisl - rimarremo anche costantemente in contatto con il sindaco per conoscere in tempo reale gli esiti degli incontri con la proprietà e con la Regione».
Parallelamente, alla fine della prossima settimana, ci sarà un vertice in municipio sulla vertenza Tex Giulia: da una parte del tavolo il sindaco Ettore Romoli, dall’altra il rappresentante della proprietà Emilio Moltrasio. Dopo la riunione con sindacati e dipendenti, in cui è emersa tutta la preoccupazione delle maestranze per il futuro dello stabilimento goriziano, dove sono già stati annunciati altri 27 esuberi, Romoli ha contattato subito la proprietà per capire, innanzitutto, se c’è la possibilità di rivedere questa decisione optando, invece, per i contratti di solidarietà e, poi, verificare gli obiettivi del gruppo a livello locale. «Chiaramente l’intenzione è quella di verificare se ci sono degli spiragli che ci consentano di coinvolgere la Regione e Friulia per un eventuale rilancio dell’attività - spiega il sindaco -, ma anche per eventuali soluzioni alternative. Ovviamente il Comune farà tutto ciò che è in suo potere per evitare la perdita di occupazione, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui le difficoltà delle famiglie sono già pesantissime».
Com’è noto, dopo un lungo percorso di ammortizzatori sociali che è sfociato, nel recente passato, con la dichiarazione di 25 esuberi già “usciti£ con la mobilità volontaria, i sindacati sono stati convocati dai vertici aziendali nei giorni scorsi. Quali sono state le loro comunicazioni? «Ci hanno detto che hanno bisogno di tagliare altri 25/27 posti di lavoro: nemmeno conclusa una procedura di esubero, se n’è aperta subito un’altra». L’obiettivo dell’azienda, specificano Cgil e Cisl, è di arrivare ad una forza-lavoro che non superi le 25-26 unità. «In poche parole, si sta procedendo all’eliminazione dei due terzi delle maestranze di un tempo - la spiegazione di Menon e Ferrante -. E questa è, chiaramente, una decisione inaccettabile e che contestiamo duramente». Il sindaco, dal canto suo, ha promesso durante la riunione dei giorni scorsi che il Comune farà di tutto per scongiurare gli esuberi, non nascondendo l’estrema difficoltà della situazione. «Ma qualche volta succede il miracolo come accadde qualche anno fa alla Carraro: anche in quell'occasione non sembravano esserci spiragli di sorta», aveva ricordato il primo cittadino.
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