Tex Giulia, il Comune al fianco dei dipendenti

Romoli: «Contatterò la proprietà e Friulia. Mi prenderò a cuore la situazione». I sindacati rilanciano sul contratto di solidarietà. Proclamato lo stato di agitazione
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 20.10.2014 Incontro Sindaco con lavoratori TexGiulia Fotografia di RobyMarega Bumbaca Gorizia 20.10.2014 Incontro Sindaco con lavoratori TexGiulia Fotografia di RobyMarega
Bumbaca Gorizia 20.10.2014 Incontro Sindaco con lavoratori TexGiulia Fotografia di RobyMarega Bumbaca Gorizia 20.10.2014 Incontro Sindaco con lavoratori TexGiulia Fotografia di RobyMarega

Il contratto di solidarietà potrebbe essere non una ma “la” soluzione per venire a capo della complicata vertenza Tex Giulia. Ma i sindacati hanno già incassato un primo “no” dalla proprietà. «E questo è un pessimo segnale perché dà la sensazione che si voglia chiudere lo stabilimento», ha evidenziato il sindaco Ettore Romoli, senza fare troppi giri di parole.

Eppure, i sindacati ritengono che questa sia l’unica strada percorribile per mantenere intatti i livelli occupazionali all’insegna del “lavorare meno per lavorare tutti”. «Per questo, continueremo a chiedere con forza ai vertici aziendali il ricorso al contratto di solidarietà. Se si dovessero concretizzare altri 27 esuberi sarebbe la fine per lo storico insediamento industriale. Non lo possiamo permettere», le parole di Mauro Ferrante della Cisl. In questa fase, sarà privilegiato il dialogo e il confronto, «ma se dovessero esserci chiusure nette da parte della proprietà non esiteremmo a ricorrere a sistemi di lotta più estremi, come lo sciopero, anche se sovrane saranno le decisioni dell’assemblea dei lavoratori. Intanto, il personale è in stato di agitazione», la sottolineatura delle forze sociali.

Questi alcuni dei concetti espressi ieri pomeriggio nella sala bianca del municipio. Come annunciato, una delegazione di dipendenti guidata dai sindacalisti Ferrante e Livio Menon della Cgil e dalle Rsu ha incontrato il sindaco Ettore Romoli: presente anche l’assessore comunale alle Attività economiche Arianna Bellan. La riunione è servita per fare il punto della situazione. Com’è noto, dopo un lungo percorso di ammortizzatori sociali che è sfociato, nel recente passato, con la dichiarazione di 25 esuberi già “usciti” con la mobilità volontaria, i sindacati sono stati convocati dai vertici aziendali nei giorni scorsi. Quali sono state le loro comunicazioni? «Ci hanno detto che hanno bisogno di tagliare altri 25/27 posti di lavoro: nemmeno conclusa una procedura di esubero, se n’è aperta subito un’altra». L’obiettivo dell’azienda, specificano Cgil e Cisl, è di arrivare ad una forza-lavoro che non superi le 25-26 unità. «In poche parole, si sta procedendo all’eliminazione dei due terzi delle maestranze di un tempo - la spiegazione di Menon e Ferrante -. E questa è, chiaramente, una decisione inaccettabile e che contestiamo duramente».

Il sindaco, dal canto suo, ha promesso che il Comune farà di tutto per scongiurare gli esuberi, non nascondendo l’estrema difficoltà della situazione. «Ma qualche volta succede il miracolo come accadde qualche anno fa alla Carraro: anche in quell’occasione non sembravano esserci spiragli di sorta. Contatterò immediatamente la proprietà per un incontro: voglio sentire dalla viva voce dei vertici aziendali i motivi del “no” al contratto di solidarietà. Cercherò di coinvolgere pure Friulia. Da parte mia, posso promettervi che prenderò a cuore la situazione. La speranza deve essere l’ultima a morire».

Nei prossimi giorni, non sono escluse manifestazioni in città. «L’obiettivo è di sensibilizzare la popolazione sui problemi che sta vivendo la Tex Giulia. Parliamo di oltre 50 persone che rischiano seriamente di ritrovarsi in mezzo ad una strada dopo anni di impegno, di lavoro, di serietà, di professionalità», le parole di Ferrante e Menon.

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