Tex Giulia, c’è l’accordo: 15 gli esuberi

È andata meglio di come si temeva inizialmente. Ma si tratta, comunque, di una nuova mazzata per l’azienda tessile “Tex Giulia” che si vede ridurre l’organico di due terzi in poco più di un anno.
La firma dell’accordo È operativa l’intesa fra azienda e sindacati. Prevede 15 esuberi (al posto dei 26 inizialmente paventati) e 11 contratti di solidarietà che saranno attivati tutti nel reparto di tessitura. La conferma della firma dell’intesa arriva da Mauro Ferrante della Cisl che, assieme a Livio Menon (Cgil), ha seguito passo passo l’evolversi della situazione. «In pratica - spiega Ferrante - si andrà alla soppressione di due reparti: nella fattispecie filatura e finissaggio. Ciò ha portato alla dichiarazione di esubero di 15 dipendenti e al ricorso al contratto di solidarietà per altri undici operai. Che dire? Abbiamo cercato di salvare il salvabile. Considerate le difficoltà oggettive vissute dall’azienda, è il miglior accordo che si poteva strappare».
A firmare l’intesa, sotto la “regia” di Confindustria Gorizia, erano stati il rappresentante della Gabel group (proprietaria di Tex Giulia) Emilio Montrasio, Emilio Colombo (ceo dello stesso gruppo) e i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil.
Mobilità volontaria Ma qui si materializza un’autentica sorpresa. I 15 dipendenti in esubero potevano scegliere la strada della mobilità volontaria con un incentivo previsto dall’accordo. Ebbene: hanno optato per questa soluzione ben 20 dipendenti, quindi un numero maggiore rispetto quanto prevedeva l’intesa. Ciò significa che calerà il numero dei contratti di solidarietà: da 11 a 6.
«Indubbiamente, questo numero ha finito con il sorprendere anche il sottoscritto - ammette Ferrante -. È evidente che, fra i dipendenti, c’è cupo pessimismo per il futuro e chi ha potuto farlo se n’è andato e ha sfruttato la procedura di mobilità volontaria. Non nascondo che continuiamo ad essere preoccupati per il prosieguo della produzione. Continueremo a tenere gli occhi ben aperti e a vigilare, non possiamo fare altro. Bisogna, però, essere realisti: non ci attendiamo nulla di buono». La Tex Giulia si rivolgerà alla Turchia, dove i costi sono più bassi della manodopera italiana.
Un vertice in Provincia La drastica contrazione del fatturato avvenuta negli ultimi tre anni e la conseguente drammatica decisione di ristrutturare pesantemente l’organico aziendale della Tex Giulia porterà, dunque, l’attuale forza-lavoro dell’azienda a una trentina di unità “superstiti”, con l’apertura di una procedura di mobilità volontaria e il ricorso per una parte dei lavoratori a un anno di solidarietà.
Questa la situazione emersa durante un recente incontro negli uffici dell’assessorato al Lavoro della Provincia di Gorizia. Erano presenti l’assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot, la responsabile del servizio politiche del lavoro Elena Ciancia e Livio Menon della Filctem-Cgil. L’articolato percorso seguito dai sindacati ha scongiurato la messa in mobilità di tutti lavoratori.
Mercoledì 10 dicembre nella sala del consiglio della Provincia si terrà un incontro coi lavoratori che stanno per essere posti in mobilità. A questi verranno illustrati i servizi di accompagnamento, gestiti dal Servizio provinciale del lavoro, utili alla formazione e alla ricollocazione lavorativa dei soggetti interessati.
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