Tetto di 200 mila euro e mutuo obbligatorio: stretta sul bonus casa in Fvg
TRIESTE Troppe domande da soddisfare e la giunta Fedriga restringe il bonus prima casa. Il contributo regionale diventa più magro e i criteri di accesso più stringenti. Le linee sono state presentate ieri in Commissione dall’assessore all’Edilizia Graziano Pizzimenti, reduce dalla riunione in cui l’esecutivo regionale ha contemporaneamente stanziato altri 50 milioni per scorrere la lista delle richieste già pervenute, che saranno finanziate secondo le vecchie regole. L’obiettivo è svuotare la vasca e intanto dare un giro al rubinetto, per evitare che il flusso continui al ritmo di centinaia di domande al mese, dopo la decisione di allargare le maglie anche all’acquisto della prima casa senza necessità di ristrutturazione.
A cominciare dal 2022, il sostegno per comprare e restaurare un immobile passerà da 15 a 12 mila euro; il solo acquisto sarà supportato con 10.500 euro invece che 13 mila; l’aiuto per la sola ristrutturazione si contrarrà da 8 mila a 7 mila. I giovani fino a 36 anni potranno però contare su 2 mila euro in più. Resta infine il bonus supplementare di 2.500 euro per acquirenti in condizioni di debolezza economica.
La Regione intende poi porre un limite al tipo di alloggio, che non dovrà costare più di 200 mila euro (ma non c’è limite in caso di abbinato restauro) e non potrà superare i 120 metri quadrati catastali senza pertinenze, che diventeranno 150 per gli immobili da rinnovare.
Altra novità, il bonus potrà essere concesso solo a chi accende un mutuo di durata almeno decennale a copertura di metà dei costi. Chi riceverà l’aiuto non dovrà inoltre avere avuto un alloggio di proprietà o in usufrutto negli ultimi due anni e non potrà accedere nuovamente al bonus per 15 anni: oggi l’asticella è fissata a 10.
Le modifiche hanno incontrato la contrarietà delle categorie dell’edilizia presenti in audizione. Per questo Pizzimenti ha annunciato in corso di discussione l’eliminazione del tetto di spesa per l’acquisto con ristrutturazione e l’aggiunta del ritoccoper gli under 36.
«La revisione – spiega l’assessore – ha effetti consistenti. Dopo due anni era giusto fare un tagliando, perché le domande sono schizzate e abbiamo tenuto botta finora in questo momento di crisi». Per Pizzimenti, «200 mila euro e 120-150 metri quadrati sono sufficienti per permettere a una giovane famiglia di acquistare la prima casa. Ci sono inoltre molti contributi statali che sopperiscono alla diminuzione del nostro». La dem Mariagrazia Santoro parla di «modifica che rinuncia a finanziare le politiche della casa senza avere il coraggio di dirlo». Secondo la M5s Ilaria Dal Zovo, «i limiti di superficie non permettono di recuperare le vecchie case: molte famiglie saranno tagliate fuori».
Se da una parte la giunta restringe l’accesso al beneficio, dall’altra mette a bilancio 50 milioni per soddisfare circa 3.400 domande in giacenza. Dopo la scelta di ammettere al contributo anche l’acquisto senza restauro, in due anni le richieste si sono quadruplicate, viaggiando al ritmo di 300 al mese, pari a 5 milioni da finanziare ogni 30 giorni. Un trend insostenibile, come evidenzia la delibera della giunta, che ritiene doveroso deviare risorse su sanità ed economia.
In poco più di un anno la Regione ha stanziato prima 17, poi 40 e ora 50 milioni per il bonus prima casa. Con gli interventi pregressi si è reso possibile esaurire le 3.600 pratiche pervenute fino a tutto il 2020, mentre la misura di ieri coprirà buona parte del 2021 (ad oggi si tratta di oltre 4 mila richieste). I 50 milioni sono contenuti nel ddl di assestamento di bilancio, approvato ieri dalla giunta. L’impegno è gravoso per le casse pubbliche e pure la Corte dei conti ha bacchettato la giunta per non aver calcolato l’impatto economico del bonus così come rivisto dal centrodestra nell’aprile 2019.
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