“Testa” del Canale Offerta di Crismani

La Crismani Ecologia è interessata all’acquisto del vasto piazzale che si trova alla testa del Canale Industriale. E’ lo stesso Paolo Crismani, patron dell’azienda, a confermare le voci che...
Foto BRUNI TRieste 05.11.2011 Nuovi Commissari del Teatro Verdi-Paolo Marchesi
Foto BRUNI TRieste 05.11.2011 Nuovi Commissari del Teatro Verdi-Paolo Marchesi
La Crismani Ecologia è interessata all’acquisto del vasto piazzale che si trova alla testa del Canale Industriale. E’ lo stesso Paolo Crismani, patron dell’azienda, a confermare le voci che circolavano nell’ambiente portuale triestino: l’imprenditore pensa a un utilizzo di carattere logistico terrestre/marittimo per un sito posizionato in modo strategico, alla radice del Canale e vicino alla Zona industriale. Per portarlo a casa, Crismani ha offerto al commissario liquidatore dell’Ezit, Paolo Marchesi, la cifra di 700 mila euro.


Ma Marchesi deve mettere in gara tutti gli asset, per ragioni di trasparenza amministrativa: ecco allora il bando di vendita immobiliare a offerte migliorative, per cui gli eventuali interessati sono in tempo fino a mezzogiorno di lunedì 27 novembre per fare avere una raccomandata al notaio Roberto Comisso in galleria Protti. Il giorno seguente, sempre a mezzogiorno, si procederà all’esame delle offerte.


Il piazzale misura oltre 25 mila metri quadrati, delimitato - come ricorda l’avviso di vendita - da via Malaspina, da Riva Cadamosto, dallo stesso Canale. E’inserito nel Sito di interesse nazionale, quindi nell’area da caratterizzare e eventualmente da bonificare: Crismani opera in ambito ambientale e quindi avrà fatto i suoi ragionamenti. Anche perchè - un dato da non sottovalutare fortemente sottolineato da Marchesi - il terreno è edificabile.


In questo momento gran parte del piazzale è dato in affitto alla Frigomar, la terminalista, controllata dalla Samer e partecipata dalla Artoni, che opera sul Canale movimentando prevalentemente i motori Wärtsilä. O meglio movimentava, perchè il gruppo finlandese ha ottenuto la concessione della banchina (sempre sul Canale) gestita per quasi sessanta anni da Italcementi e vuole gestire autonomamente il trasporto dei suoi motori. Frigomar non ha gradito, ballano una quindicina di posti di lavoro, ci sono negoziati in corso per trovare una soluzione.


Inoltre, da quanto è dato sapere lungo le vie dell’ufficiosità, il piazzale sarebbe piaciuto anche all’Autorità portuale, mentre si accinge ad assumere la guida del Consorzio che prende il posto dell’antico Ezit. Come si può verificare, insistono molti interessi attorno al Canale, dove - ultimo ma non ultimo - le pratiche relative al Sin vengono gestite direttamente dalla Regione Fvg. Ma l’implacabile Marchesi non ha sentito ragioni, vuole chiudere la liquidazione vendendo e incassando quanto più possibile, puntando a consegnare alla Regione una gestione attiva. Tra l’altro domani scade il suo mandato commissariale, iniziato nel novembre 2015. Per consentire il completamento della liquidazione, la proroga sarà allungata fino al 30 giugno 2018. Ma a oggi non c’è ancora il decreto di nomina regionale per il commercialista bergamasco, che ha evidentemente bisogno della legittimazione giuntale per espletare il compito nella pienezza dei poteri.


Marchesi ha già compiuto un bel pezzo di strada, poichè gli mancano “solo” 1,5 milioni per eliminare l’indebitamento dell’ex Ezit (in buona parte di natura fiscale). Una volta “pareggiata” la partita contabile, al commissario piacerebbe finire in bellezza collocando gli asset più impegnativi: ex Olcese, ex Duke (possibile ortofrutta comunale), Graphart, la stessa sede di via Caboto. Senza contare 90 mila metri quadrati di piazzali davanti alla Wärtsilä, che faranno parte del polo logistico gestito dall’Interporto di Fernetti: Marchesi chiede 1,1 milioni di euro.


magr


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