Test sierologico, la campagna nazionale fa flop: in Fvg sì dal 35%

TRIESTE La Croce Rossa chiama una volta, due volte, perfino tre. E ha pure reso disponibili per i prelievi le sue sedi di Trieste, in piazza del Sansovino, e Palmanova. Ma i cittadini del Friuli Venezia Giulia non si fanno convincere, non più di uno su tre, al test sierologico nazionale per la mappatura del coronavirus. A ieri, aggiorna la presidente regionale della Cri Milena Cisilino, ha aderito solo il 35% delle persone contattate (quasi 7 mila).
Lunedì si era superata quota 40%, ma le telefonate di martedì, circa 500, non hanno avuto riscontri favorevoli (il 13% si è detto immediatamente non interessato) e la percentuale si è abbassata nuovamente e, pur con un dato migliore del 29% di inizio giugno, rimane lontano l’obiettivo di partenza, il 78%, fissato a Roma come soglia minima per superare il test.
L’esame serve ad accertare chi è entrato in contatto con il virus e ha sviluppato gli anticorpi al fine di stimare l’estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione a età, sesso, regione di appartenenza, attività lavorativa. La Cri lo spiega, ma persuadere l’interlocutore non è semplice. Le telefonate arrivano da un prefisso romano (06-5510) e il cittadino inizia ad avere subito qualche perplessità. Poi c’è la difficoltà di incastrare in agenda l’appuntamento per il prelievo del sangue. Ma non manca la paura di vedersi diagnosticare la malattia, a seguito di tampone effettuato in caso di sviluppo degli anticorpi, e di doverlo comunicare al datore di lavoro.
Al momento, fa sapere la Cri regionale, restano da contattare per la prima volta gli ultimi 1.000 residenti indicati dall’Istat di un campione di 7.900. Delle 6.900 persone già contattate ben 2.771 o non hanno risposto o hanno preso tempo o hanno chiesto una successiva telefonata per fissare l’appuntamento per il prelievo. E appunto solo il 35% ha aderito. Un quadro non diverso da quello delle altre regioni. Anzi, in Italia i «sì» sono inferiori: non si va oltre il 24%.
«Onestamente ci aspettavamo più adesioni, più che altro perché c’era stata una grande mobilitazione popolare con la voglia di sottoporsi a tamponi e analisi per sentirsi sicuri», ha commentato il vicepresidente della Croce Rossa Rosario Velastro nell’annunciare l’allungamento della campagna sino a fine giugno. La Cri del Fvg concluderà il 15 giugno l’attività di call center (21 gli operatori al lavoro nelle centrali operative di Trieste, Palmanova, Udine e Maniago), mentre i prelievi proseguiranno anche nei primi giorni della prossima settimana nei 21 laboratori individuati dalla Regione, ma anche, per chi lo troverà più comodo, nelle sedi della Croce Rossa a Trieste e Palmanova. —
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