Test sierologici per 16.500 prof e bidelli in Fvg
TRIESTE Dopo le indiscrezioni, la conferma ufficiale. Da lunedì prossimo, 14 agosto, e fino a lunedì 7 settembre si svolgerà in Friuli Venezia Giulia lo screening sierologico rivolto a 16.500 operatori della scuola tra insegnanti, bidelli, educatori comunali e addetti delle cooperative che curano i servizi educativi per i bambini fino ai 6 anni. Partirà infatti come preannunciato la campagna di controllo sanitario rivolta al personale docente e non docente di tutte le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado e degli istituti di istruzione e formazione.
Si tratta di una misura precauzionale adottata in vista dell’avvio dell’anno scolastico e che prevede procedure e misure definite di concerto con il ministero della Sanità. Ad annunciarne la partenza sono stati ieri il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi e l’assessore all'Istruzione, Alessia Rosolen.
La Regione, che ha a disposizione 24.300 test rapidi (i cosiddetti pungidito), precisa che l'adesione allo screening è su base volontaria, sia per il personale docente sia per i medici di medicina generale.
Gli interessati potranno prendere appuntamento con il proprio medico di medicina generale per sottoporsi al test. Nel caso in quest'ultimo non aderisca alla campagna, gli operatori scolastici potranno rivolgersi direttamente al Dipartimento di prevenzione o al distretto dell'Azienda sanitaria di riferimento.
La Regione, proseguono ancora gli esponenti della giunta regionale, ha già inviato una comunicazione ai medici di medicina generale per conoscere l'esatto numero di adesioni e organizzare la distribuzione dei kit sierologici, mentre direttori sanitari e direttori dei Dipartimenti di prevenzione, dopo un primo incontro operativo svolto nei giorni scorsi, torneranno a riunirsi domani per affinare gli aspetti organizzativi legati allo screening.
A partire da oggi, i medici e le Aziende sanitarie potranno accedere alla piattaforma ministeriale £tessera sanitaria” per scaricare l'elenco dei docenti loro assistiti. Sempre sulla stessa piattaforma, una volta effettuato, dovranno inserire l'esito del test.
Sulla campagna avviata a livello nazionale ieri è intervenuto anche lo Smi, Sindacato Medici Italiani, che si è detto favorevole ai test sierologici per il personale della scuola negli studi dei medici di famiglia, ma solo su base volontaria da parte di questi ultimi. «È preferibile inoltre - hanno osservato gli esponenti del sindacato - ricorrere agli specifici percorsi esistenti nei Sistretti sanitari, più sicuri per pazienti ed operatori, piuttosto che utilizzare gli studi dei medici di base». —
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