Test al rientro dalle vacanze: primi quattro positivi in Fvg

Contagiati due udinesi rientrati dalla Spagna e un terzo tornato dalla Croazia. Infettato anche un 35enne di Monfalcone “sfuggito” ai radar della Regione. E ieri, mercoledì 19 agosto, 11 nuovi ammalati 
Un prelievo eseguito all’ex Opp di Trieste. Foto Lasorte
Un prelievo eseguito all’ex Opp di Trieste. Foto Lasorte

TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia registra i primi quattro casi positivi da coronavirus tra persone rientrate dopo viaggi da Paesi a rischio. Si tratta di due udinesi tornati dalla Spagna, un terzo cittadino friulano andato in Croazia e un monfalconese rimpatriato dopo un soggiorno a Malta.


Dei primi tre pazienti contagiati ha dato notizia il vicepresidente Riccardo Riccardi, specificando che i due uomini infetttati dal virus in Spagna non viaggiavano insieme. Il quarto caso invece è sfuggito finora ai “radar” della Regione, pur essendo risultato positivo già alcuni giorni fa. Si tratta di un 35enne, rientrato a Monfalcone da Malta poco prima di Ferragosto. L’uomo è stato sottoposto a tampone il 13 agosto, come conferma l’assessore comunale alle Politiche sociali Michele Luise, ed è risultato positivo il giorno dopo. Giorno nel quale è iniziata quindi la sua quarantena. «Il 35enne si trova comunque in buone condizioni - aggiunge Luise -, non risulta ricoverato, è in isolamento a casa ed è monitorato dal Dipartimento della prevenzione».

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Tre dei quattro contagiati dopo viaggi nei Paesi a rischio sono stati conteggiati nel report giornaliero di ieri, diffuso come di consueto da Riccardi. Complessivamente nelle ultime 24 ore sono stati registrati 11 nuovi casi di infezione. A quota 219 il numero degli attualmente positivi. Quattro in più sono i pazienti completamente guariti. Due in più infine sono i ricoverati in altri reparti (in tutto sette) mentre resta stabile il numero di tre pazienti in terapia intensiva. Non si sono registrati nuovi decessi.



Tornando ai tamponi obbligatori per chi rientra dai 4 Paesi a rischio (nella lista compare anche la Grecia), ad una settimana dall’entrata in vigore dall’ordinanza del ministero della Salute e le Aziende sanitarie regionali registrano un calo delle richieste rispetto al picco dei giorni a ridosso di Ferragosto. In particolare nell’area di Trieste, alle 14 di ieri, come confermato dal direttore generale di Asugi Antonio Poggiana, risultavano 240 le domande pervenute, contro le 1540 del 14 agosto, il dato più alto dall’entrata in vigore dell’obbligo, scattato il 13 agosto.

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Nel capoluogo giuliano, l’area più appesantita dalla mole di lavoro a causa degli arrivi soprattutto dalla vicina Croazia, sono pervenute in totale più di 5700 mail, 1270 invece a Gorizia. S’ipotizza che finora si sia rivolta ai dipartimenti di Prevenzione la prima ondata di vacanzieri, che avevano iniziato le ferie agli inizi di agosto, tra cui rientrano sicuramente anche coloro che hanno invece interrotto la vacanza a causa dell’ordinanza.

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Quanto ai tamponi eseguiti, secondo l’ultimo dato rilevato da Asugi ieri alle 14, risultavano complessivamente oltre 2270 quelli effettuati e refertati, di cui 742 a Gorizia e 1534 a Trieste. Qui, si sono eseguiti in media nel corso di questa settimana 300 esami al giorno, con una punta di 436 il 17 agosto. Restano quindi da ottemperare, tra l’area giuliana e quella isontina, ancora circa 4.700 tamponi. Nei prossimi giorni potrebbero aumentare nuovamente le richieste, dovute all’ultimo flusso di ritorno di residenti in Fvg, ma nel frattempo, nel giro di due o tre giorni, Poggiana prevede che il lavoro accumulato dovrebbe essere smaltito. Quanto ai tempi d’attesa, da quando l’appuntamento viene fissato, potrebbero passare al massimo 2-3 giorni per l’esecuzione del tampone. Nel giro di 24 ore si ha invece l’esito, che arriva solo a chi è risultato positivo, mentre chi è negativo, dopo tale lasso temporale, può ritenersi esente. —


 

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