Tessere bus agli esuli, la coda diventa maxi

In Provincia a Trieste si presentano in cento per ottenere lo sconto. Ma il mancato finanziamento resta
Un autobus in piazza Unità
Un autobus in piazza Unità

TRIESTE. Prosegue, anzi aumenta a dismisura, il flusso di esuli istriani che si recano in Provincia a Trieste per chiedere l’abbonamento annuale dell’autobus a prezzo agevolato. Se lunedì allo sportello di via Sant’Anastasio si erano presentati in venti, o poco più, ieri in coda erano addirittura in cento. Anche il consigliere di Forza Italia Bruno Marini e la segreteria del partito continuano ad essere sommersi da decine di telefonate.

La possibilità di ricevere la tessera pagandola 5,15 euro anziché 343,50 è stata però smentita dall’assessore ai Trasporti Vittorio Zollia che in un comunicato stampa aveva dimostrato, secondo la sua analisi, “l’inapplicabilità” della legge regionale del 2007. «Alle persone che vengono dobbiamo dire che non possono ottenere l’agevolazione» ribadisce. Sulla questione – osserva Zollia – si è creata molta confusione. Ma, qualora la Regione dovesse aggiungere risorse, allora potrebbe essere possibile. In questo momento però la copertura finanziaria non c’è». L’assessore regionale competente, Mariagrazia Santoro, conferma: «Avevamo detto fin dall’inizio che quella norma prevede una possibilità astratta e non concreta di agevolazione, ma che non è mai stata finanziata per non tagliare altri servizi. È un peccato – rimarca Santoro – che qualcuno abbia voluto creare una falsa aspettativa nei cittadini, facendo perdere loro tempo e, in alcuni casi, soldi».

Esuli in fila per la tessera bus. «Legge inapplicabile»
Autobus parcheggiati davanti al Palazzo della Regione

Di tutt’altro parere il capogruppo provinciale del Pdl Claudio Grizon: «La norma c’è e quindi la Provincia non si può rifiutare di accogliere le domande. Purtroppo - aggiunge Grizon - consigliamo agli esuli di non fare domanda. Evidentemente la situazione è complessa - riconosce il consigliere pidiellino - e vorremmo sapere se nell'ambito delle previsioni del comma “d” dell'articolo di che prevede l'agevolazione, quello riservato anche ai perseguitati politici o razziali e agli ex deportati nei campi di concentramento o prigionia, ci siamo delle persone che hanno beneficiato della tessera. Spero davvero che questa non sia l'ennesima beffa nei confronti degli esuli - conclude - abbiano il coraggio di dare attuazione alla legge o di cancellarla, chi ha perso tutto per amore dell'Italia non merita di essere trattato così». La controversa vicenda, tuttavia, è ben lontana dalla soluzione. Marini è convinto di trovarsi davanti a un diritto negato. «La gente continua ad andare – rileva – quindi il problema deve essere risolto a livello politico. L'assessore Zollia ha eretto un muro, ma noi siamo certi delle nostre motivazioni. La Regione deve assegnare 100 o 200 mila euro e ottemperare alla legge votata nel 2007. Se questo non accade – avverte il consigliere di Forza Italia – finiremo per vie legali, perché porterò la questione con un avvocato davanti alla magistratura ordinaria. Non è ammissibile che una legge non sia applicata».

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