Terza corsia, sospeso il cantiere a Palmanova: priorità ai cavalcavia

Risorse per 50 milioni spostate sui lavori fra San Donà e Portogruaro per eliminare imbuti e rallentamenti. Tratto fino a Gonars: si punta a fine anno
Marco Ballico / Trieste

TRIESTE Tra gennaio e aprile scorsi gli incidenti con danni alle persone in A4 sono stati 24, quasi la metà dei 46 registrati nello stesso periodo 2019. Effetto degli interventi sulla rete e in particolare dei chilometri di terza corsia che si sono aggiunti al primo lotto Quarto d’Altino-San Donà, in esercizio da fine 2014. La questione sicurezza, tuttavia, continua a preoccupare.

Tanto che l’assessore regionale Graziano Pizzimenti, nella veste di soggetto attuatore, è intervenuto via decreto per spostare una cinquantina di milioni di euro del finanziamento per i lavori tra il nodo di Palmanova e Palmanova alla realizzazione di una decina di nuovi cavalcavia tra il secondo e il terzo sublotto del II lotto, tra San Donà, San Stino e Portogruaro: obiettivo, eliminare quanto prima le strozzature nelle zone di collegamento tra la carreggiata già a tre a corsie e quella ancora a due. Gli imbuti che provocano rallentamenti, code e incidenti.

Contestualmente, ha fatto sapere Pizzimenti, «è stata esercitata la facoltà di recesso dal contratto con la società Cmb, in difficoltà con la prosecuzione delle opere in zona Palmanova». È un chilometro e mezzo su cui si tornerà a lavorare successivamente, mentre quanto alla prosecuzione direzione Villesse, il punto d’arrivo dell’originario progetto terza corsia, a oggi non c’è alcun tipo di previsione.

Nel corso dell’aggiornamento - dato in commissione consiliare regionale - della situazione sul resto dell’opera da parte del presidente di Autovie Venete Maurizio Paniz e del direttore della concessionaria Giorgio Damico, è riemerso che sono stati sin qui realizzati circa 44 dei 95 km dell’intera terza corsia (meno della metà, ma con altri 14 km “in arrivo” nei prossimi mesi) e si è ribadito che per completare le tratte venete servono 440 milioni. «Se arriveranno i finanziamenti tra il 2023 e il 2026 – così Paniz – la terza corsia sarà portata anche oltre Portogruaro, altrimenti il piano finanziario dovrà contare sulle entrate tariffarie, con tempi inevitabilmente più lunghi».

A ridurre le entrate negli ultimi mesi è stata l’emergenza sanitaria ed economica. Il transito sulla A4 nel periodo pre pandemia registrava 47 milioni di veicoli l'anno, con media giornaliera di 95mila veicoli leggeri e 36mila mezzi pesanti; con il Covid si è passati a 34 milioni di veicoli l'anno, con media giornaliera di 64mila veicoli leggeri e 31mila mezzi pesanti. È arrivata la ripresa, ma il calo ha inciso sulla copertura del piano finanziario, con una discesa dei ricavi da pedaggio nel 2020 di 50 milioni. La spesa per la terza corsia resta stimata complessivamente in 1,9 miliardi (secondo il piano del 2009), ma potrebbe subire una revisione al rialzo dovuta alla variazione dei prezzi e a un contenimento dei ribassi d'asta previsti sugli appalti. La certezza, in ogni caso, è che non sono in agenda ulteriori aumenti delle tariffe.

Con riferimento ai lavori già completati, Paniz ha ricordato come il primo lotto Quarto d’Altino-San Donà è in esercizio, così come il tratto Alvisopoli-Gonars, consegnato in anticipo di alcuni mesi. È in quei km di autostrada che rientra l’infrastruttura più importante, il ponte sul Tagliamento, «lungo il doppio di quello di Genova e costato meno della metà». Due invece gli interventi ancora in corso: il tratto Portogruaro-Alvisopoli in fase avanzata di cantiere sarà ultimato entro dicembre 2022, nei tempi programmati; il Gonars-Palmanova viene dato a buon punto, con possibile consegna entro fine 2021. Quanto all'ampliamento del casello del Lisert, sospesa la prima gara, ne è stata svolta una seconda con graduatoria finale in definizione, apertura dei cantieri in tempi brevi e taglio del nastro verosimilmente a fine 2022. Con costi di 16,5 milioni si lavorerà per aumentare il numero di porte in direzione Trieste da 9 a 12, con la previsione di un fabbricato di stazione, un’area con posteggio coperto per i dipendenti, allargamento a tre corsie per un tratto di 350 metri in avvicinamento all’uscita e eliminazione della strettoia che porta all’ingresso in autostrada da Trieste verso Venezia. L'attuale fabbricato sarà demolito e ne sarà costruito uno nuovo, seminterrato, all'interno del rilevato di ampliamento del piazzale. Sono previste una pensilina di copertura delle piste in uscita e una passerella pedonale per consentire l'attraversamento in sicurezza del piazzale da parte del personale.

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