Terza corsia in A4, la fine lavori slitta al 2026. Priorità alla Portogruaro-Alvisopoli
La società rivede il cronoprogramma alla luce di stop legati alla pandemia e caro materiali. Paniz: avanti con decisione
TRIESTE Il presidente di Autovie Venete Maurizio Paniz dice di non sapere se il ministero delle Infrastrutture darà il via libera all’aumento delle tariffe per il 2022, ma assicura che la terza corsia verrà completata con i ricavi da pedaggio. «Non distribuiamo utili – ricorda l’avvocato bellunese – e tutto quello che incassiamo lo investiamo in opere. Continueremo così. E nel rispetto dei tempi». Significa che, al netto di possibili rallentamenti da burocrazia quando si concretizzerà il passaggio societario alla Newco Alto Adriatico, e considerato che la pandemia allungherà il cronoprogramma di almeno un anno, l’ultimo taglio del nastro si dovrebbe concretizzare nel 2027.
Paniz, nell’attesa che Roma decida se far scattare o meno i rincari al casello, fa il punto della situazione su un’opera sin qui realizzata per 49 dei 95 chilometri del progetto iniziale, da Quarto d’Altino a Villesse, vale a dire il 52%, con un investimento da parte della concessionaria di più di 800 milioni di euro, di cui 151 di contributi statali. Nel giugno scorso il presidente di Autovie, in audizione in Consiglio regionale, chiarì che per completare le tratte venete dell’opera servono 440 milioni. Ma, posto che nel Pnrr finanziamenti non sono inseriti, la società dovrà necessariamente recuperare denaro dai ticket dell’utente. Sforzo che non preoccupa Paniz («Non si è mai posto un problema di risorse») e che si inserisce nel percorso del piano finanziario, vale a dire la terza corsia disponibile anche sui quasi 34 chilometri da San Donà ad Alvisopoli e sugli 11 da Palmanova a Villesse nel 2027, tenuto conto di un anno in più causa Covid.
La mappa aggiornata è quella dei sub-lotti che hanno dato la svolta alla questione della copertura finanziaria dopo che tra il 2011 e il 2014 erano stati realizzati i 18,5 chilometri del primo lotto Quarto d’Altino-San Donà di Piave. A settembre 2020 è stato portato a termine il terzo lotto Alvisopoli-Gonars da 26 chilometri, mentre il primo sub-lotto del quarto lotto (4,7 chilometri del complessivo quarto lotto Gonars-Villesse da complessivi 15,8 chilometri), ovvero il tratto tra Gonars e Nodo di Palmanova - un nodo viabilistico fondamentale perché attraversato da tutte le direttrici del traffico da e verso il Nord Italia, l’Austria e il Centro Est Europa - è stato reso percorribile a fine luglio 2021.
All’appello mancano quindi il secondo e il terzo sub-lotto del quarto lotto, ma l’attenzione è ora puntata sul tratto veneto, ovvero sul secondo lotto, dove nemmeno i fattori pandemia e caro materiali giocano a favore della continuazione dei lavori. A marzo 2020, proprio in coincidenza con il primo lockdown, sono iniziati (e si sono subito interrotti per poi riprendere) i lavori da 152 milioni di euro per il primo sub-lotto del secondo lotto (Portogruaro-Alvisopoli), 8,8 chilometri di terza corsia in cui è previsto il rifacimento, tra l’altro, di otto sottopassi, otto scatolari, cinque cavalcavia - tra cui lo svincolo di Portogruaro, su cui si sta operando in questi giorni con la ridefinizione delle rampe - e tre ponti. I lavori scontano i disagi da emergenza, ma comunque termineranno nei primi mesi del 2023, assicura Autovie, dunque in linea con il cronoprogramma.
La concessionaria in questa fase è poi impegnata nella definizione degli espropri con i privati e nel confronto con gli enti per le modalità di spostamento delle interferenze (reti gas, elettricità, fibre) nel restante tratto tra Portogruaro e San Donà. Per il rifacimento dei cavalcavia (il progetto esecutivo c’è già) serviranno una cinquantina di milioni. Dare avvio a queste opere consentirebbe di agire successivamente con più velocità nell'allargamento delle carreggiate nel primo e secondo sub lotto del secondo lotto (25 km). m.b.
Riproduzione riservata © Il Piccolo